martedì 29 novembre 2011

E non vi lasceremo mai....



Ci siamo, è arrivato il momento dei saluti, almeno per quanto riguarda noi in questo giro di (st)renne che ha avuto come tema "la tavola delle feste", ma non disperate, ormai lo avrete capito, come cantava la famosa canzone, non vi lasceremo mai! Infatti, non solo, come al solito, la settimana strennosa iniziata ieri con Ale&Dany, continua domani con Stefania, giovedì con Flavia e venerdì con Mapi, ma la settimana prossima abbiamo le (st)renne per un mese, che vincendo il concorso gluten-free indetto da Stefania, si sono aggiudicate la partecipazione a questa nostra raccolta e di entrare nel backstage delle strenne su facebook. Quindi, mi raccomando, ricordatevi la settimana prossima di passare lunedì da Eleonora, martedì da Mai, mercoledì da Emanuela, giovedì da Stefania e venerdì da Giulia. Inoltre, partecipando al concorso di questo mese, anche voi potreste vincere, non solo la possibilità di partecipare alla nostra prossima raccolta, ma anche un soggiorno per un weekend in una favolosa struttura in Sicilia! Allora, cosa fate ancora lì? Correte subito ai fornelli, impugnate i mestoli e stupiteci con le vostre ricette speciali, ma, mi raccomando, devono essere rigorosamente senza glutine ;-)



Nel frattempo vi lascio un'ideuccia con questo tronchetto assolutamente gluten-free, ma tanto buono che ho faticato a trattenere Fabio dal mangiarlo...almeno prima di aver scattato qualche foto...



Rotolo di meringa morbido (da Sale&pepe)

Ingredienti per 10 persone
9 albumi
350 g di zucchero
1 cucchiaino di amido di mais
1 pizzico di cremor tartaro (facoltativo)
1 cucchiaino di succo di limone
350 g di cioccolato fondente
1 baccello di vaniglia
3,5 dl di panna fresca
2 cucchiai di mandorle sfilettate

Aprite il baccello di vaniglia e fate cadere i semini nella panna. Portate a ebollizione, spegnete e coprite. Spezzettate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria. Unite la panna bollente e mescolate molto bene con una spatola, fino a ottenere una crema liscia e lucida (se si dovesse sgranare lavorate per un minuto con un frullatore a immersione).
Montate gli albumi a temperatura ambiente, quando iniziano a essere spumosi, incorporare 375 g di zucchero in 2-3 volte e continuate a montare finché la meringa diventa lucida. Incorporate l'amido di mais con il cremor tartaro e qualche goccia di succo di limone.
Foderate di carta da forno una teglia 30x26 cm circa, versate la meringa e tiratela con una spatola. Cospargetela con le mandorle. Cuocetela a 150°C per 20 minuti poi aprite leggermente il forno e lasciatela raffreddare completamente. Rovesciatela su un foglio di carta da forno ed eliminate quello di cottura. Spalmate la ganache sulla meringa fino a 3 cm dal bordo. Arrotolate strettamente ma delicatamente il rotolo, avvolgetelo nella carta da forno e nell'alluminio e conservatelo in luogo fresco fuori dal frigo.
Spezzettate metà del baccello di vaniglia e mescolatelo con lo zucchero rimasto. Tagliate una fetta spessa di rotolo e appoggiatela a lato del tronchetto  sul piatto da portata. Cospargete con lo zucchero alla vaniglia preparato e servite

Note mie:
Non ho utilizzato il cremor tartaro.
La quantità di meringa era decisamente troppa per stare in una teglia delle dimensioni indicate, per cui calcolate che deve essere alta circa un dito o poco più per poterla poi arrotolare.


Ho pensato di accompagnare il tronchetto con un simpatico personaggio: il pupazzo di neve fatto di pasta di zucchero (tratto dal libro "Patisserie" di Felder).
Ero un po' scettica su questa preparazione, ma mi sono dovuta ricredere...mi sa che rifaccio questo tronchetto per il mio compleanno ;-)



Infine un ringraziamento è doveroso, non solo al mio strennoso e dolcissimo maritino con cui condivido anche questo nostro blogghino, ma anche alle mie amiche (st)renne, che ormai considero al pari di sorelle ed alle (st)renne per un mese che si sono integrate perfettamente nella nostra allegra combriccola...grazie di esistere!

Con questo dolce partecipiamo al primo contest di Baci di zucchero!



Anna Luisa

lunedì 28 novembre 2011

MTchallenge di Novembre: baccalà alla livornese nel bicchiere



Signori e signore della corte, mi affido al vostro buon cuore nel presentare la mia ricetta per l'MTchallenge di questo mese. Ebbene, non solo la mia natura di pasticciona mi porta a sentirmi a mio agio molto più con i dolci che con i piatti salati, ma a ciò si aggiunge che se piatto salato deve essere, vi prego, non sia di pesce!
Signori della giuria (dovrei dire signore veramente ;-)), la causa di questa mia repulsione risale alla mia infanzia, quando mia zia, pur di farmi mangiare il pesce ogni venerdì almeno, me lo ricopriva di maionese e vi lascio solo immaginare la difficoltà a scovare le spine sotto uno strato di maionese alto un dito. Crescendo ho imparato ad apprezzarlo e benché il venerdì preferisca rivolgere la mia scelta verso i formaggi, mi capita saltuariamente di preparare del pesce. Certo, ammetto che preparare sia un parolone, considerando che tutta la mia preparazione consiste nel tagliare qualche pomodoro, uno spicchio d'aglio e del prezzemolo, utilizzare il tutto per farcire il pesce e metterlo a cuocere in forno. In ogni caso ammetto che un po' di fortuna questo mese l'ho avuta, in quanto la scelta del pesce è ricaduta sul baccalà.
Quando finalmente mi ero rincuorata vedendo la ricetta postata da Cristina del baccalà alla livornese, e ritenendola forse alla mia portata, ecco sopraggiungere un altro "problema": Fabio mi comunica che parteciperà anche lui!
Ora, signori della giuria, mettetevi nei miei panni (lo so vi andranno larghi e corti, ma provateci lo stesso), non solo ho dovuto elaborare una presentazione del baccalà alla livornese degna dell'MTchallenge, ma il grande sacrificio è che ho dovuto mangiare pesce per ben due, dico due volte in una settimana! E solo per questo mi reputo meritevole di ricevere uno dei premi dati da Alessandra, sperando che non si tratti di lavori forzati in un mercato ittico.



Baccalà alla livornese su crema di ceci con pomodorini confit

Ingredienti:
300 g di baccalà
20 pomodori pachino
200 g di ceci lessati
zucchero
olio
olio aromatizzato al rosmarino
sale
rosmarino

Tagliare il baccalà a pezzi e metterlo a cuocere a vapore poggiando i pezzi sul lato dove c'è la pelle, in modo che non si sfaldino. Lasciare cuocere circa dieci minuti, o finché il baccalà sarò tenero.
Nel frattempo tagliare a metà i pomodori, disporli in una teglia foderata di carta da forno con il lato tagliato rivolto verso l'alto, cospargerli di zucchero, salarli e condirli con un filo d'olio. Cuocere in forno per un'ora e un quarto a 100°C.
Con il frullatore ad immersione frullare i ceci con un filo d'olio e qualche ago di rosmarino.
Con le mani sfaldare i pezzi di baccalà in una ciotola, eliminando la pelle, condirlo con un filo d'olio preferibilmente aromatizzato al rosmarino e salare se necessario.
Comporre i bicchierini: versare in ciascun bicchiere un po' di crema di ceci su cui disporrete un po' di baccalà ed infine adagiarvi sopra qualche pomodorino confit. Decorare con un rametto di rosmarino.



Ora, signori della corte, lascio che vi ritiriate per deliberare e spero che non mi condannerete ai lavori forzati in un mercato ittico.

Anna Luisa

giovedì 24 novembre 2011

Ho fatto il baccalà con...



...pomodoro, basilico...ed un pizzico di fantasia. No, tranquilli, non sono stato contagiato dal marito di Stefania. Lui è un professionista a confronto mio. Ma quando ho sentito che la prossima ricetta da fare per l'MT challenge era il baccalà alla livornese, ho avuto un sussulto sulla sedia, come quando si è distratti e all'improvviso si viene tirati inaspettatamente in ballo. Si, perché il baccalà è roba mia. Io lo compro, io lo preparo e soprattutto alla vigilia di Natale, tutti i presenti aspettano in religioso silenzio il mio baccalà fritto che abbiamo deciso di farlo diventare antipasto, per gustarlo al meglio, prima che si sia troppo sazi. Una volta realizzato che avrei dovuto preparare la ricetta, prima di tutto ho letto per benino il post di Cristina di Insalata Mista (oltre che di Poveri ma belli e buoni) che ha vinto il mese scorso. Quindi mi sono procurato il baccalà. Sono così andato a Napoli dal mio fornitore di fiducia al Vomero e ho fatto un po' di scorta di coronello, la parte più alta, più tenera, saporita e pregiata del baccalà. Ho iniziato così a pensare a come realizzare la ricetta, e più ci pensavo più mi convincevo che volevo dare un tocco personale, ma senza stravolgere più di tanto i sapori di questa ricetta. Se baccalà alla livornese deve essere, che baccalà alla livornese sia! In mezzo ci si è messo anche un fine settimana tra Lucca e Milano che ha fatto altri danni. A Lucca infatti siamo entrati in tutte le librerie per cercare ispirazioni su libri di cucina toscana. Ne abbiamo trovati almeno un paio che ci piacevano e li abbiamo presi. Poi a Milano ho pensato alla presentazione del piatto, anche se ho lasciato qualcosa anche ad Anna Luisa che sicuramente vorrà rispondere a questa mia preparazione. Infine, scendendo da Milano, anche sull'Autogrill sono stato sorpreso a sfogliare l'ennesimo libro di cucina di pesce toscana, prima che Anna Luisa mi tirasse fuori di forza, ormai disperata...
Fino all'ultimo momento ho cercato di concretizzare la mia idea. Come pomodori, volevo usare i famosi pomodorini del piennolo del Vesuvio, la cui consistenza ed il cui profumo si sposano a meraviglia col baccalà. Il problema è stato trovarli. Ho girato non so quanti fruttivendoli, sono andato anche al mercato generale, ma niente, introvabili. Ancora troppo presto, di solito si trovano facilmente nel periodo natalizio. Quando ormai avevo preso le speranze, ecco che si materializzano davanti ai miei occhi mentro ero in macchina. Quindi sosta veloce, di corsa dal fruttivendolo che si sarà anche spaventato al vedermi arrivare in quel modo e bottino preso! Ormai ho tutto, posso mettermi al lavoro!








Finger food di baccalà alla livornose con cenere di olive nere

Ingredienti
1 pezzo intero di coronello di baccalà
1 grappolo di pomodorini del piennolo
1 fascetto abbondante di prezzemolo
100 g di olive nere di Gaeta
olio

Preparazione
Ho messo il baccalà nell'acqua e l'ho sciacquato ripetutamente e poi strizzato per bene, come mi ha suggerito il venditore. Quindi l'ho tagliato a cubetti, infarinati una prima volta, ripassati nella farina e scrollati di quella in eccesso prima di friggerli per 6 minuti in olio ben caldo e abbondante. Quindi ho fatto sgocciolare su carta assorbente per fritti.
Ho lavato per bene e tagliato a metà i pomodorini. Ho messo un filo d'olio in padella e li ho fatti andare per qualche minuto a fuoco basso.
Ho lavato il prezzemolo e ho fatto un'emulsione con l'olio utilizzando il frullatore ad immersione.
Precedentemente ho tolto i noccioli alle olive (lasciate in ammollo sotto acqua corrente per dissalarle) e le ho messe ad essiccare in forno per un'ora a 100 °C. Quindi, una volta raffreddate, le ho sminuzzate finemente.
Sono quindi passato alla composizione del piatto. Ho fatto una striscia di emulsione al prezzemolo come base su cui ho adagiato i pezzetti di baccalà sui quali ho posto mezzo pomodorino e un pizzico di cenere di olive nere. Ho fermato il tutto con stecchini di bambù.







Ora non oso immaginare cosa preparerà Anna Luisa, ma qualche vaga idea già ce l'ho...

Fabio

martedì 22 novembre 2011

Se (st)rè chic deve essere, (st)rè chic sia...!



Siamo arrivati al secondo appuntamento con la raccolta delle (st)renne. Come vi ho già detto nel post della settimana scorsa, il tema di questa volta è "la tavola delle feste secondo le (st)renne". Ognuna di noi è solita passare il Natale con i propri cari ed è proprio per festeggiare al meglio questo giorno, che ci impegnamo particolarmente, non solo per fare bella figura, ma soprattutto per dimostrare il nostro affetto a coloro che amiamo. Che il menu sia tradizionale, oppure che sia innovativo, certamente cercheremo di fare del nostro meglio, realizzando anche piatti eleganti e chic. E' infatti proprio in queste feste che si è soliti tirare fuori dagli armadi le tovaglie ed i servizi migliori, i quali, dopo mesi senza vedere la luce, faranno la loro bellissima scena a tavola. Ovviamente anche le pietanze servite dovranno essere all'altezza della situazione, quindi essere eleganti e sobrie, ma soprattutto gustose tanto da soddisfare anche i palati più esigenti dei parenti che quel giorno festeggeranno con noi il Natale. La nostra idea è proprio quella di darvi qualche idea per i banchetti che vi apprestate a fare ed allo stesso tempo, fare partecipare anche voi al nostro pranzo natalizio.



Pane brioche ai pistacchi e uvetta con spuma di foie gras e cipolle caramellate
(da "La tavola delle feste" di S. Barzetti)

Ingredienti
Per il pan brioche:
600 g di farina 0
250 ml di latte intero
1 uovo intero e 2 tuorli
20 g di lievito di birra
50 g di burro
8 g di zucchero semolato
15 g di sale
40 g di pistacchi sgusciati e tritati
45 g di uvetta sultanina
40 ml di panna fresca
burro per gli stampi

Per la mousse:
250 g di mascarpone
500 g di foie gras
burro
4 bacche di ginepro
1 arancia
sale, pepe bianco e cannella

Per le cipolle caramellate:
2 arance
5 cipolle rosse
1 foglia di alloro
olio d'oliva
3 cucchiai di zucchero di canna
sale

Per il pane brioche: intiepidite il latte in una casseruola, versatelo in una bastardella e incorporate il burro ammorbidito, lo zucchero, il lievito, l'uovo intero e i tuorli. Versate la farina a fontana e al centro unite il composto. Mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo e fatelo lievitare in luogo caldo e riparato per 30 minuti. Unite i pistacchi tritati, il sale e l'uvetta sultanina ammollata in acqua, poi impastate per un minuto. Dividete l'impasto in due parti e sistemateli in stampi da plumcake imburrati, della capacità di un litro cadauno.
Spennellate il composto con una parte della panna fresca e fate lievitare in luogo protetto fino a quando la pasta non raggiungerà il bordo superiore dello stampo; spennellate nuovamente la superficie e infornate a 220°C per 25 minuti. Togliete dallo stampo e fate raffreddare.
Affettate il foie gras; scaldate del burro in una padella antiaderente con le bacche di ginepro, rosolate metà delle fette di foie gras per 30 secondi per lato e fatele raffreddare su carta da cucina. Frullate il foie gras con il mascarpone, insaporite con il sale e pepe bianco, poca cannella e la buccia grattugiata dell'arancia. Scaldate in una padella due cucchiai d'olio con la foglia di alloro, unite le cipolle affettate finemente, fatele appassire per 4 minuti, salatele e incorporate lo zucchero, sfumate con il succo di due arance e lasciate cuocere fino a che la salsa raggiungerà una consistenza simile a quella del miele.
Rosolate con un po' di burro le rimanenti fette di foie gras, tagliate il pane e tostatelo per qualche minuto in forno; sistematelo al centro del piatto, spalmatevi la mousse al mascarpone e decorate a piacere con bacche di ginepro e una foglia di aneto. A lato sistemate la fetta rosolata di foie gras e guarnite con una cucchiaiata di composta di cipolla.

Note mie: per essere certa che il pan brioche venisse morbido, ho preparato un primo impasto con il latte, il burro, le uova, lo zucchero ed il lievito, vi ho aggiunto un paio di cucchiaiate di farina dai 600 g indicati nella ricetta ed ho fatto una prima lievitazione di circa un quarto d'ora.
Ho utilizzato farina Manitoba ed un cubetto intero di lievito.
Invece di due plumcake grandi ho preferito prepararne uno grande e quattro miniplumcake, che si prestano bene ad essere serviti come tartine o per formare un "tramezzino" finger food.
Li ho infine cotti a 180°C per i miniplumcake la cottura è stata di circa 15 minuti, mentre per il pan brioche grande di 25 minuti circa.
Alla fine ho messo la mousse in una sac a poche con la bocchetta a stella ed ho disegnato un albero di Natale nel piatto, Per la stella ho riempito uno stampo per biscotti a forma di stella di cipolle caramellate ed ho servito la mousse con il pan brioche semplicemente affettato, senza tostarlo.




Non dimenticate di passare domani da Stefania, con un imperdibile appuntamente di (St)rè chic, la tavola delle feste secondo le (st)renne e di partecipare alla sua gara con un piatto chic per il pranzo i Natale...ma senza glutine ;-)
Invece con le altre (st)renne il calendario è sempre lo stesso: il lunedì Ale&Dany, il martedì noi, il mercoledì Stefania, il giovedì Flavia ed il venerdì Mapi, e l'ultima settimana faranno la lor comparsa le cinque (st)rennine vicitrci dell'ultima gara indetta da Stefania...vi apettiamo ;-)



Anna Luisa

giovedì 17 novembre 2011

Bella, bellissima...no, di più, stupendissima!



Vi racconto una storia: c'erano una volta delle persone, erano tante, ma veramente tante, un numero non ben definito, che amavano cucinare. Cercando ricette su internet, girovagando per il web e per mille altre ragioni, queste persone si trovarono a scrivere tutte sullo stesso forum, chiacchierando di cucina, scambiandosi ricette, idee ed esperienze in cucina, ma esprimendo pian piano anche i loro sentimenti, parlando dei problemi che avevano e trovando dall'altra parte delle amiche, di quelle vere, quelle che è difficile trovare anche nella vita reale, disposte sempre ad aiutarti come meglio potevano. Una persona in particolare, iniziò a considerare il forum come una seconda casa, tanto da sentirne la mancanza quando non riusciva a visitarlo per qualche giorno. Sul forum c'erano persone di tante città d'Italia, di Napoli, di Genova, di Catania, di Milano, e così via, ma si incontravano virtualmente più di quanto non facessero con i loro amici concittadini. Questa persona, che era di Napoli, voleva bene a tutte le persone del forum, ma forse per il tono sempre allegro, per la bravura in cucina e per la conoscenza di tecniche ed ingredienti, si affezionò ad una persona di Genova, con la quale si sentiva legata da un affetto particolare, la considerava quasi una sorella maggiore, una confidente sincera che avrebbe fatto i salti mortali pur di aiutarla e lei era disposta a fare altrettanto, anche a difenderla, da chi ne avesse parlato male.
Nonostante questo profondo affetto e questa stima, la persona di Napoli sentiva di avere quasi un debito, non con la persona di Genova, ma con se stessa. La genovese infatti era nota per una torta in particolare, di speciale bellezza, a giudicare dal nome, ma anche di una bontà infinita e la napoletana si rammaricava di essere tra i pochi a non aver provato sì tanta bontà. L'occasione le venne fornita da una persona di Catania, che pensò bene di organizzare una sfida mensile moooolto divertente, in cui andavano riprodotte le ricette di un blog. Saputo il nome del blog, la napoletana non ebbe dubbi, la ricetta scelta doveva essere quella, si, lei, l'inimitabile, la superlativa, Stupendissima! L'unica perplessità le venne leggendo il post della genovese, in cui la creatura più dolce e famosa della blogosfera faceva nascere un dubbio amletico...ma sul sapore di una torta influisce la forma dello stampo? Non essendo in grado di dare una risposta ad una domanda così profonda, pensò bene di preparare la torta, non rotonda come diceva la sua amica genovese, né quadrata come preferiva la creatura, ma rettangolare...e viva la par condicio!



Stupendissima (versione di Alessandra)

la fonte è Kitchen, Marie Claire, ma ho apportato tante e tali di quelle modifiche che ormai l'originale è solo un ricordo
pasta frolla ( io uso la mia ricetta, che prevede 300 g di farina, 200 di burro, 100 di zucchero, 1 uovo, la buccia grattugiata di un limone e un pizzico di sale. Lavoro in fretta, stendo la pasta nella tortiera e metto in frigo, il tempo per preparare il ripieno, non di più)
per il ripieno:
180 g di burro a temepratura ambiente
300 g di zucchero ( ridotto drasticamente a 200- e va bene così)
4 uova intere, grandi
la scorza grattugiata di un limone ( l'originale diceva due cucchiaini, io preferisco abbondare)
il succo di mezzo limone
90 g di cocco grattugiato
uno yogurt alla vaniglia ( l'originale prevede uno yogurt bianco e una bustina di vanillina, fate voi)

Montare il burro a crema con lo zucchero e aggiungere le uova, ad una ad una, poi lo yogurt, il succo e la scorza di limone e in ultimo il cocco. Versare la crema nello stampo e far cuocere a 180 gradi per almeno mezz'ora: la superficie deve essere appena appena brunita. Il ripieno rassoda a contatto con l'aria, quindi non preoccupatevi, se vi sembra molle.
Lasciate raffreddare bene e poi spoverate con abbondante zucchero a velo.




Quelle persone non si videro più su quel forum, ma la storia ha lo stesso un lieto fine, perché rimasero amiche e crearono, con una loro amica di Palermo, un gruppo e così continuarono a scherzare, divertirsi insieme e scambiasi ricette e consigli in cucina.
Ah, dimenticavo...e vissero felici e contente ^_^
E per il bene che voglio a questa persona, ne ho fatta anche una versione a cuoricino.



Con questa ricetta partecipo al contest The Recipe-tionist di Flavia.

Anna Luisa

martedì 15 novembre 2011

Le (st)renne sono tornate con la nuova raccolta: (st)rè chic!



Jingle bells, jingle bells...sentite l'atmosfera natalizia? Ormai  Natale è alle porte, le vetrine iniziano a riempirsi di decori a tema, si iniziano a vedere le strade addobbate ed anche noi dobbiamo iniziare ad organizzarci. Si deve preparare l'albero, si deve pensare ai regali, ma soprattutto bisogna pensare al menù delle feste che tra vigilie e festività sono ben quattro.
Quindi non perdiamo tempo ed iniziamo a pensare cosa cucinare, con quali leccornie conquistare i nostri ospiti. Se non avete ancora idee, non temete, le (st)renne sono tornate...ok, vi domanderete quando ce ne siamo andati? In effetti, dopo la prima raccolta de "le (st)renne di Babbo Natale", non abbiamo resistito alla tentazione di proporvi altre raccolte con vari temi e sempre collegando tra loro i nostri cinque blog: menuturistico, assaggidiviaggio, cardamomo&co., cuocicucidici e laapplepiedimarypie, ed andando avanti fino ad oggi. Infatti è proprio un anno fa che nascevano le (st)renne, e la nostra prima raccolta  aveva come tema i regali golosi per il Natale.
Dopo un anno, il tema è nuovamente il Natale, ma il nuovo tema è "La tavola delle feste", quindi vi proporremo alcuni manicaretti che speriamo facciano la loro bella figure sulle vostre tavole proprio durante queste festività. Ma le novità non finiscono qui, l'ultima settimana di questa raccolta faranno la loro comparsa cinque nuove amiche, le (st)renne per un mese, cioè le vincitrici dell'ultima raccolta di ricetta gluten-free proposta da Stefania, e sono: Eleonora, Mai, Emanuela, Stefania e Giulia. Quindi fate come le nostre amiche e partecipate numerosi al nuovo concorso indetto da Stefania, che ha per tema proprio la tavola delle feste, ma ricordate, le ricette con cui parteciperete devono essere senza glutine e alla fine del contest uno di voi vincerà un week-end in una bellissima struttura in Sicilia.
Tornando a noi ed all'atmosfera natalizia, per me il Natale è caratterizzato soprattutto dai profumi, quelli come la cannella, i chiodi di garofano, il cardamomo, insomma tutti quegli aromi che insieme fanno Natale! Non ho potuto quindi resistere alla tentazione di preparare il Glögg, una bevanda tipica della Svezia, che viene servita solitamente calda, e con i loro freddi inverni vi posso assicurare che è un toccasana, ma dato che da noi le temperature sono più miti, ve la propongo in versione gelatina, fredda, ma capace di racchiudere nel suo interno tutti gli aromi del Natale.



Glögg svedese (da "Dessert" di Morris-Lane-Bardi)


Ingredienti per 6 persone
6 baccelli di cardamomo schiacciati
7 stecche di cannella
2 chiodi di garofano
la scorza grattugiata di un'arancia
0,6 dl di vodka
2 cucchiai colmi di uva sultanina
1,8 dl di porto
8 fogli di gelatina
4 cucchiai di acqua fredda (facoltativo)
7,5 dl di vino rosso fruttato
150 g di zucchero
100 g di mandorle tostate per guarnire



Mescolare il cardamomo, la stecca di cannella, i chiodi di garofano, la scorza d'arancia e la vodka in un contenitore ermetico e lasciate macerare per tutta la notte. In un altro contenitore mescolate l'uva sultanina ed il porto e lasciate macerare per tutta la notte.
La mattina seguente fate ammorbidire i fogli di gelatina in acqua fredda per 5 minuti.
Nel frattempo, versate il vino rosso in una pentola di media grandezza, aggiungete lo zucchero e la vodka aromatizzata. Filtrate il porto nella pentola, lasciando da parte l'uva sultanina. Scaldate la miscela a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto, finché lo zucchero si sarà sciolto. Toglietelo dal fuoco non appena raggiungerà il punto di ebollizione.
Strizzate la gelatina con le mani e mettetela in una caraffa capiente.
Filtrate il vino caldo con un colino a maglie fini sopra la gelatina, mescolando in continuazione finché si sarò sciolta, quindi lasciate raffreddare.
Versate la gelatina in 6 calici da vino o in coppe di vetro e lasciatela rassodare in frigorifero per almeno 2 ore. Guarnite con l'uva sultanina tenuta da parte, le mandorle, le stecche di cannella, e servite.

Note mie: ho ridotto a 5 i fogli di gelatina.



Allora, sono riuscita a portarvi con noi (st)renne nel clima natalizio? Fabio ed io ci siamo entrati appieno sentendo tutti i profumi che hanno invaso la nostra casa mentre preparavo il glögg ;-)
Ricordatevi il calendario dalle altre (st)renne, il lunedì da Alessandra&Danela, il martedì da noi, il mercoledì Stefania, il giovedì Flavia ed il venerdì Mapi.


Anna Luisa

venerdì 11 novembre 2011

Easy chic



Sapete quelle fissazioni che alle volte vengono, quelle di quando si adocchia una ricetta quasi per caso, ma poi gira e rigira, tutte le volte che la si vede su qualche rivista o su qualche libro, si pensa "questa la devo fare!". Ebbene, questi dolcetti o per meglio dire queste gelatine, sono una di quelle ricette. L'ho notata su un libro, "petits fours", l'ho rivista su una rivista di viaggi e poi ancora su un allegato di "sale&pepe", la guardavo come una bimba golosa guarda attraverso la vetrina di una pasticceria i dolci in bella mostra, ed alla fine ho ceduto.
Non si tratta di un dolce italiano, ma bensì turco pare, nato ad Istanbul. Non sono particolarmente affascinata da questi posti, al contrario di Fabio, ma questi dolci sono riusciti ad attirare la mia attenzione dal primo momento, così, mentre cercavo un dolce chic per partecipare al contest di Fujiko, mi sono imbattuta per l'ennesima volta nella ricetta dei Lokum, questo il loro nome, ed ho pensato che per la loro eleganza, si addicevano perfettamente al contest "Capolavori da gustare". Non sono sicuramente dei dolci complicati, sono facili da fare e sicuramente eleganti e buoni, con quel sapore di rosa che conferisce loro un ulteriore tocco di eleganza.



Lokum (da "Sale&pepe)

Ingredienti per 24 pezzi
450 g di zucchero semolato
25 g di gelatina in fogli
un cucchiaio colmo di pistacchi sgusciati e spellati
50 g di zucchero a velo
25 g di amido di mais
1 cucchiaino di succo di limone
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 cucchiaio di acqua di rose
burro
coloranti naturali a scelta

Portare ad ebollizione un una casseruola 1,8 dl di acqua con lo zucchero semolato e il succo di limone e cuocere fino a raggiungere la temperatura di 130°C; se non avete il termometro da pasticceria, versate una goccia di sciroppo ottenuto in una ciotola con acqua fredda e se si forma una pallina dura di zucchero la temperatura è giusta. Togliete lo sciroppo dal fuoco e lasciatelo riposare 10 minuti.
Fate ammorbidire la gelatina in acqua fredda per 5 minuti, scolatela, strizzatela delicatamente e scioglietela in una ciotola con 1,2 dl di acqua calda. Imburrate leggermente una teglia quadrata di 15 cm di lato. Mescolate quindi lo sciroppo con la gelatina, l'essenza di vaniglia e l'acqua di rose e coloratelo con qualche goccia di colorante (io ho scelto il rosa).
Versate metà dello sciroppo in una teglia quadrata da 15 cm imburrata, distribuite sopra i pistacchi tagliati a metà e coprite con il resto dello sciroppo. Lasciate riposare per 8 ore al fresco. Sformate la gelatina e tagliatela a cubotti di 2,5 cm circa di lato, che passerete, uno per uno, nell'amido mescolato con lo zucchero a velo (è consigliabile setacciarli insieme).Disponete infine i lokum su un vassoio e servite. Per conservarli più a lungo, sistemateli in una scatola a chiusura ermetica.



Vedo questi dolcini adatti all'ora del tè, ricordandosi però...che uno tira l'altro...

Con questa ricetta partecipo al contest Capolavori da gustare de "La ricetta della felicità"


ed anche al contest "Metti il mondo a tavola"


Anna Luisa

martedì 8 novembre 2011

Ma che palle 'sto Paul, buon compleanno Mapi!!!







Immagino le vostre facce nel leggere il titolo di questo post...anzi, ancor di più immagino le facce che avrete fatto vedendo lo stesso titolo sul blogroll ripetuto in 9, dico 9 blog diversi. Se qualcuno sta pensando ad un caso di plagio, vi assicuro che non c'entra nulla. Oggi è un giorno veramente speciale, è il compleanno di una (st)renna come noi, la Mapi. E se non oso immaginare le vostre facce davanti al titolo, non posso assolutamente riuscire ad immaginare la sua faccia, quando dopo giorni che ci dà per dispersi su Fb, si ritroverà questo "complotto" alle sue spalle, senza sapere che abbiamo lavorato stando in chat quasi 24 ore su 24 e facendoci delle risate incredibili. L'idea è stata di Eleonora, la quale con Stefania, Emanuela, MaiGiulia, si sono totalmente strennizzate, dopo aver vinto il primo giro delle (st)renne gluten-free e di conseguenza il diritto ad essere (st)renne per un mese (che non sappiamo se finirà mai ;-)) ed entrando a fare parte del gruppo delle (st)renne con noi, Mapi, Alessandra&Daniela, Flavia e Stefania.



Come dicevo, Eleonora ha proposto di organizzare questa festa di compleanno virtuale per Mapi, postando nei nostri blog una ricetta per lei. La scelta di quale dovesse essere la fonte delle ricette è stata semplicissima: il suo amato, Paul. A. Young. Certo il suo libro è pieno di belle ricette, ma per avere un filo conduttore la scelta è ricaduta suoi suoi "truffles", presenti nel libro in numerose declinazioni. La forma, diciamo sferica, dei tartufi ci ha indotte alla scelta del titolo.
Ma torniamo alla festeggiata. Mapi merita sicuramente questa "festa" in quanto è una persona veramente speciale. Fabio ed io l'abbiamo conosciuta su un forum di cucina che io frequentavo e per me Mapi rappresentava la memoria storica del forum, qualunque richiesta venisse fatta, lei aveva subito la ricetta adatta. Sempre disponibile al consiglio, ma senza mai fare la saputella, anche se ne sapeva e ne sa molto più di noi. Ho avuto poi modo di conoscerla di persona ed ho trovato una ragazza (Mapi, quest'ultima frase incorniciala) simpaticissima, dalla battuta pronta e disponibile allo scherzo, ma al tempo stesso, una persona con cui si può parlare e confidarsi in tutta tranquillità, insomma un'amica che tutti vorrebbero e che siamo onorati di potere annoverare tra le nostre più care amiche.
Ora che ho finito questa descrizione di Mapi, molto simile ad un necrologio, le consiglio di farsi una grattata di...tartufi e proseguo con la ricetta dei particolarissimi tartufi che abbiamo preparato per lei e che speriamo apprezzerà dato che lei ama presentare versioni salate di cose dolci, in maniera sempre originale ed impeccabile ;-)



Tartufi al Porto e Stilton (da "Adventures with chocolate" di Paul.A.Young)

Ingredienti:
200 ml di panna
75 g di zucchero di canna
100 g di Stilton molto stagionato ridotto a pezzetti
500 g di cioccolato fondente al 70%, a pezzi
75 ml di Porto del tipo Tawny

Mettere in una casseruola 200 ml di acqua, la panna, lo zucchero e lo Stilton e portare ad ebollizione. Versarlo sul cioccolato posto in una ciotola e mescolare fino a renderlo uniforme. Aggiungere il Porto e mescolare bene per ottenere una crema uniforme. Fare raffreddare e preparare i tartufi.

Note mie: l'impasto è risultato un po' troppo morbido, forse per la presenza di acqua. Per riuscire a preparare i tartufi, abbiamo lasciato l'impasto in frigorifero finché non si è rassodato abbastanza da poter formare delle palline con la sac a poche. Quindi le abbiamo fatte raffreddare in congelatore, immerse nel cioccolato fondente fuso, ma non caldo e poi rotolate nel cacao.
Non avendo lo Stilton, abbiamo utilizzato un formaggio stagionato ma non salato, dal sapore intenso ed il risultato è stato veramente sorprendete.



Cosa ci resta da dire se non
BUON COMPLEANNO MAPI!!!!!!!

Anna Luisa e Fabio

lunedì 7 novembre 2011

Due raccolte delle (st)renne ed un rinvio

Questa settimana noi (st)renne, avremmo dovuto iniziare la pubblicazione sui nostri blog della nuova raccolta. Come sapete i cinque blog, menuturistico, assaggidiviaggio, cardamomo&co., cuocicucidici e laapplepiedimarypie si susseguono nei cinque giorni della settimana, con una ricetta a tema. Oggi sarebbe stato il turno di Alessandra e Daniela, ma le nostre amiche giustamente non se la sono sentita dopo ciò che è accaduto nella loro città. Infatti abitano entrambe a Genova, colpita, come tutti sappiamo, negli ultimi giorni da un'ondata di maltempo che ha provocato l'allagamento dell'intera città con enormi danni alle cose, ma soprattutto la morte di diverse persone che si sommano a quelle tragicamente avvevute sempre in Liguria appena qualche giorno prima. Per solidarietà a loro, ma soprattutto per solidarietà verso tutti coloro che sono stati colpiti da quest'alluvione nei loro affetti, non ce la sentiamo di iniziare con le (st)renne proprio oggi, giorno di lutto cittadino per la città ligure e rinviamo l'appuntamento alla settimana prossima.
Nel frattempo vi diamo i link per le ultime raccolte delle (st)renne, quella con i frutti rossi, quella con i fichi e la raccolta con i fichi delle (st)renne gluten-free indetta da Stefania. Cliccando sulle immagini verrete reindirizzati ai link dai quali potrete scaricare le raccolte.









 

Anna Luisa e Fabio

giovedì 3 novembre 2011

A suon di valzer



Ormai conoscete tutti la nostra passione per la Sacher, ve ne ho parlato dettagliatamente qui, nel post in cui vi raccontavo come Fabio sia riuscito a "lasciare un segno" indelebile sulla glassa di questa buonissima torta...ma questa è un'altra storia :-))...Da allora ho fatto tante volte questa torta, ed ormai posso considerare la ricetta collaudata, ma non sono tipo da fermarmi e non cercare qualcosa di diverso. Pensavo giusto ad una nuova versione per un dolce, quando mi sono imbattuta in un libro decisamente interessante :"Dessert" di Morris-Lane-Bardi, dove ho trovato la ricetta di questi biscottini, proprio al sapore di Sacher. Solo a leggere il nome, biscotti alla Sacher Torte, le mie papille gustative hanno iniziato a fare la ola e così...ho ceduto :-P
L'unico passaggio che non ho capito bene è stato quando alla fine, dopo aver messo la glassa in un sacchetto di plastica, la ricetta diceva di decorare i biscotti...ma come? Così ho pensato a questa presentazione...che dite, vi sembrano carini?...nel frattempo vi dico che una cosa è certa: sono buoni!!!



Biscotti Sacher Torte (da" Dessert" di Morris-Lane-Bardi)

Dosi per circa 30 biscotti-Preparazione 25 minuti+30 di riposo
Cottura 20 minuti-Difficoltà 1

Ingredienti
Per i biscotti:
300 g di farina bianca
2 cucchiai di cacao amaro
250 g di burro salato ammorbidito
50 g di zucchero semolato
1 grosso uovo
160 g di confettura di albicocche
sale

Per la glassa al cioccolato:
200 g di cioccolato fondente tritato finissimo
2 cucchiai di burro salato



Preriscaldare il forno a 180°C e imburrare 3 placche da forno.
Mescolare la farina, il cacao e un pizzico di sale in una terrina di media grandezza. Lavorate il burro e lo zucchero con le fruste elettriche ad alta velocità fino ad ottenere una crema. Unite l'uovo, senza mescolare troppo. Incorporate anche la miscela di farina fino ad ottenere una pasta liscia.
Suddividete la pasta in palline grandi come noci e distribuitele sulle placche a 5 cm l'una dall'altra. Premete ciascun biscotto con il pollice per creare un incavo.
Fate cuocere per 12-15 minuti o finché i biscotti saranno sodi, ruotando la placca a metà cottura. Lasciateli raffreddare su una gratella per dolci.
Farcite l'incavo dei biscotti con un po' di confettura.
Per la glassa al cioccolato, fate fondere il cioccolato e il burro a bagnomaria.
Mettete la glassa in un sacchetto di plastica e tagliatene via un angolino. Decorate con il cioccolato e lasciate che si indurisca per 30 minuti.



Note mie: Ho fatto raffreddare l'impasto in frigorifero per mezz'ora prima di formare le palline.
Una volta cotti i biscotti, ancora caldi ho premuto nuovamente con il pollice perché cuocendosi la "fossetta" si era ridotta.

Alla "S" di Sacher proprio non ho saputo rinunciare...;-)

Con questa ricetta partecipo al contest L'ora del tea


Anna Luisa