lunedì 10 settembre 2012

Copenhagen-Primo giorno



Eccezione alla regola. Le nostre vacanze di quest'anno son state così. Di solito iniziamo a pensare (ehm, a volte anche a prenotare...) ad un viaggetto con largo, larghissimo anticipo e ci troviamo a studiare i posti da vedere l'estate successiva già mentre si scarta un panettone o giù di lì per ritrovarci a definire l'itinerario nei dettagli in primavera dopo aver studiato tutto per benino. Quest'anno è andata diversamente, perché fino alla fine non sapevamo se avremmo avuto qualche giorno di libertà da dedicare a noi e quando ci avevamo ormai quesi rinunciato, abbiamo fatto una ricerchina veloce giusto per vedere se si riusciva ancora a trovare un volo ad un prezzo umano per l'unica destinazione a cui, tra le mille cose, avevamo pensato: la Danimarca. A spingerci verso questa meta è stata soprattutto una manifestazione culinaria che si è svolta nella capitale danese, il Cooking Copenhagen dedicato alla cucina dei Paesi del Nord. Diteci se non era un buon motivo!






 Stranamente i prezzi sono ancora abbordabili, d'altra parte il periodo è verso la fine d'Agosto ed evidentemente la richiesta inizia a calare, anche perché da quelle parti l'autunno già combatte per subentrare all'estate che a tratti regala squarci di bel tempo accompagnato da una temperatura ben più gradevole (almeno per i miei gusti) dei 38° C cittadini...










Una volta prenotato il volo scatta la corsa all'acquisto della guida, quella cercata non c'è perché sta per uscire la nuova versione. "Questa su Copenhagen non l'ho mai sentita, ci sarà da fidarsi?" "Quest'altra include sia la Danimarca che Copenhagen, ma forse la tratterà in modo meno esaustivo? E se poi ci perdiamo qualcosa? Ok, prendiamole entrambe. Ah, anche la cartinaaaaaaaaaaaa!!!" Si, perché nonostante il Tom Tom o Google maps, mi piace sia pianificare l'itinerario cartina alla mano, sia consultarla durante il viaggio, perché quell'utilissimo aggeggio che è il navigatore satellitare ti porta dove vuoi tu, ma in cambio ti fa fare la strada che vuole lui! E questo non sempre mi piace e allora ti tradisco con la sempre affidabile cartina. Se poi ci mettiamo anche che spesso nella piccola Danimarca si trovano più città con lo stesso nome...ma questa è un'altra storia che vi racconterò quando prenderemo l'auto per gironzolare un po'.




Di solito preparo l'itineario ed in base a quello prenotiamo il volo, stavolta l'itinerario dovrà adattarsi ai giorni a disposizione. Alla fine riusciamo a trovare la quadratura del cerchio e così, dopo la bella parentesi pugliese, neanche il tempo di infilare il maglioncino (ebbene si...) in valigia e si parte!
Lasciamo l'auto a Fiumicino nel parcheggio lunga sosta rivelatosi più economico dei vari parcheggi con navetta che ci sono nei pressi dell'aeroporto, speriamo solo di ritrovarla al ritorno, c'è un mare di macchine, alla faccia della crisi. Alla fine abbiamo deciso di viaggiare con la Norwegian che effettua il volo diretto, è una compagnia moderna, entro fine anno tutti i suoi aerei avranno il wi fi gratis a bordo, una figata, ci siamo già capiti. Inoltre prendiamo per la prima volta il Boeing 737 di nuova generazione (altra figata). Sembra di andare in Norvegia, invece si va in Danimarca. Poco più di 2 ore di volo e l'esuberante comandante ci comunica che stiamo per atterrare. Vediamo sfilare l'aeroporto sulla nostra sinistra e sotto di noi il bellissimo ponte che collega Copenhagen e quindi la Danimarca a Malmö in Svezia. Mentre torniamo indietro per allinearci alla pista, ammiriamo dall'alto le tante pale eoliche site in mare prima del nostro touch down.
Più che in un aeroporto, sembra di essere arrivati in un grosso mercato. La zona arrivi e partenze è infatti promiscua e i numerosi negozi espongono la loro mercanzia anche all'esterno dei locali. Sappiamo già come ammazzare l'attesa al ritorno...
Dopo un veloce passaggio dalla mezza manica alla manica lunga e dopo aver alzato bandiera bianca di fronte l'unica macchinetta che stampa i biglietti del treno per il centro, non avendo capito bene come funziona, ci rechiamo alla biglietteria umana, (quasi) sempre più chiara.



Saliamo a bordo del primo treno della metro completamente automatica e scendiamo alla fermata Kongens Nytorv. L'hotel che abbiamo scelto (che fatica anche qui trovare prezzi ragionevoli, la media è molto alta) è il Phoenix Copenhagen, in stile classico, camera molto piccola, ma dotata di tutti i conforts. Le recensioni sono buone, come la posizione, ad un niente da quello che considero l'angolo più suggestivo di Copenhagen, il salottino bello, la foto da cartolina, il canale di Nyhavn. Essendo arrivati in tardo pomeriggio, decidiamo solo di fare un giro orientativo, di fatto per oggi non abbiamo fatto programmi e siamo liberi. Veniamo però tentati dal fare una delle crociere lungo i canali che partono proprio da qui. Decidiamo di fare quella al tramonto per goderci la vista dall'acqua che è sempre un punto di vista particolare. Facciamo i biglietti per la crociera normale che ci permette poi di salire a bordo di qualunque crociera, non è infatti fissato l'orario. Alle 19, orario da noi scelto per permetterci di fare il giretto dopo aver scattato qualche foto, ci sarebbe anche la crociera con l'orchestrina jazz a bordo che ci sembra di capire costi un po' di più. Non sappiamo se abbiamo capito male, se non l'ha prenotata nessuno, fatto sta che ci troviamo l'orchestrina a bordo ed il folto gruppo di turisti (immaginiamo danesi ma non ci mettiamo la mano sul fuoco) ci lascia anche i posti in fondo a tutto con la visuale libera ed io sono contento. Copenhagen ha tantissimi canali , le imbarcazioni sono basse, i ponti anche, a volte quasi troppo. Partiamo ed io non resisto a fotografare il passaggio sotto il primo ponte, in piedi. Ovviamente lo sto fotografando e lo vedo, ma i premurosi amici danesi, cioè quasi tutta l'imbarcazione, si preoccupa per me e mi invitano a sedere. Insomma già mi hanno riconosciuto. E ancora non sono iniziati i brindisi a bordo. Vino e birra infatti abbondano. Scorgiamo tutte le principali attrattive, il Diamante nero, il teatro dell'Opera divenuto simbolo cittadino, c'è anche un festival dedicato ai castelli di sabbia.














 La crociera scorre piacevole lungo i canali accompagnati dai passanti che non lesinano nei brindisi con gli occupanti dell'imbarcazione; ascoltano con piacere la musica  anche gli occupanti delle abitazioni che ci salutano costantemente ede amichevolmente. Già ci piacciono questi danesi. Non mancano le soste sotto i ponti più alti che vengono utilizzati come cassa di risonanza. E mentre il tramonto inizia ad infuocare, con me che fremo di scendere dall'imbarcazione per fare qualche foto, pian piano prendiamo la via del ritorno.





 Ovviamente devo attendere con pazienza che tutto l'ospiz...ehm, che tutti gli imbarcati scendano. E mi fiondo a fare qualche scatto prima di andare a cena in uno dei localini che affollano il canale. Turistici perché molto frequentati dai turisti, ma non aspettatevi mediamente né servio né prezzi turistici, si mangia abbastanza bene ed il conto (solo quello) è salato, come sempre ci è capitato in Danimarca. Ormai è notte piena, le previsioni meteo non promettono niente di buono per l'indomani e ne approfitto per immortalare anche la versione notturna del canale ed un'artista di strada che lavora con corde infuocate che mi dà modo di fare qualche altro scatto prima di tornare in hotel.  Ci aspetta infatti la prima giornata piena a Copenhagen!








 Fabio

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