Che mondo sarebbe senza il babà, volendo citare una famosa pubblicità, o per meglio dire, come sarebbe Napoli senza il babà? Un dolce tipicamente partenopeo, le cui origini sono tutt'altro che nostrane. La storia infatti racconta che la nascita del babà si deve al re polacco Stanislao Lezcinscki, che non potendone più del solito kugelhupf, un giorno, esasperato, fece volare il dolce attraverso la sala, facendolo cadere su una bottiglia di rum, la quale riversò tutto il suo contenuto sul kugelhupf, trasformandolo nel dolce che noi conosciamo. Fu proprio il re polacco a battezzarlo con il nome di babà, in onore di Alì Babà. Brillant Savarin poi creò la versione di questo dolce con la frutta e lo introdusse in Francia, da dove, giunse a Napoli. Certo da Napoli alla Francia il tragitto non è breve, come è arrivato allora il babà da noi? Grazie alla donna (st)raordinaria di cui vi parlerò oggi: Maria Carolina d'Asburgo o Carlotta come la chiamavano in famiglia. Figlia di Maria Teresa e sorella di Maria Antonietta di Francia, aveva il carattere forte della madre e fu proprio quello, insieme alla sua fede, a permetterle di sopravvivere alla sua iniziale infelicità matrimoniale. La promessa sposa di Ferdinando IV di Borbone sarebbe dovuta essere la sorella di Maria Carolina, ma la principessa morì e la madre per mantenere i buoni rapporti tra Asburgo e Borboni lasciò che il re scegliesse un'altra sua figlia come sposa. Data la bellezza di Carlotta la scelta fu facile, ma lei non ne fu affatto felice, tanto da affermare di "aver sentito parlare abbastanza del re da temere...di sposarlo". Sicuramente non erano le nozze che la principessa avrebbe desiderato, soprattutto per la distanza che c'era tra l'Austria ed il regno delle due Sicilie e quindi la stessa che l'avrebbe separata dalla amata madre, ma soprattutto dalla amata sorella Maria Antonietta. Pare addirittura che mentre la carrozza di Carlotta partiva per condurla a Napoli, la principessa saltò giù per abbracciare l'amata sorella. A Napoli visse momenti di enorme tristezza, ma date le sue capacità, fu una brava regina ed un'ottima madre per i suoi figli.
Proprio per le sue nozze che furono celebrate presso la Reggia di Caserta il 12 Maggio 1768, Maria Carolina chiamò a Napoli gli chef francesi che presero il nome di monzù (da monsieur), i quali prepararono proprio il babà come dolce e da lì, la storia di questo simbolo della cucina napoletana lo conoscete tutti.
In onore di Maria Carolina ho preparato il babà utilizzando la ricetta di Sal De Riso, ma irrorandolo con la classica bagna al rum.
Babà di Carolina (da "Dolci del Sole" di Sal De Riso)
Ingredienti per 6-8 persone
Per il babà:
200 g di farina 00 forte
110 g di burro morbido
25 g di miele d’acacia
5 g di sale
10 g di lievito di birra
1 limone di Amalfi (io sono riuscita a trovarli!)
1/3 di baccello di vaniglia
6 uova intere
20 g di latte fresco intero
Per la bagna:
1/2 l di acqua
500 g di zucchero
1 bicchierino di rum
gelatina di albicocche
crema pasticcera
fragoline di bosco
Preparare il babà. In un bicchiere sciogliete il lievito nel late. Su una spianatoia disponete la farina a fontana,
al centro create una fossetta e introducete il miele, il sale, il lievito, la polpa di vaniglia e la scorza grattugiata
del limone. Mescolate con una forchetta, formando una pastella a cui andrete a incorporare, uno alla volta, le
uova e gradualmente, a cucchiaiate, la farina. Quando questa sarà completamente assorbita aggiungete il
burro morbido ed impastate per circa 10 minuti. L'impasto dovrà risultare elastico, liscio ed omogeneo;
versatelo in stampini di alluminio a corona circolare (tipo savarin) o cilindrici (tipo a bicchiere)
precedentemente imburrati, riempendoli poco più delle metà. Lasciate lievitare a temperatura ambiente
(meglio 25°C) fino all'orlo dello stampo. Infornare a 200°C per 12-15 minuti. Quando il babà avrà un bel
colore dorato, sfornatelo e fatelo raffreddare nello stampo.
In un tegame fare bollire l'acqua con lo zucchero per un minuto. Togliere dal fuoco, lasciare intiepidire ed unirvi il rum.
Immergere i babà ancora caldi nella bagna, capovolgendoli di tanto in tanto. Dopo 20 minuti, toglieteli dallo
sciroppo e fateli scolare su una griglia. Riscaldare la gelatina di albicocca e spennellarla sui babà
Farcirli con della crema pasticcera e decorarli con fragoline di bosco.
Questa è la mia terza ed ultima ricetta dedicata ad una donna (st)raordinaria, ed oggi vi aspetta un'altra donna
(st)raordinaria da Alessandra e Daniela, domani da Stefania, mercoledì da Flavia e venerdì da Mapi. La
settimana prossima invece iniziano le strennine, Eleonora, Gaia, Greta, Mai e Patty che pubblicheranno altre
cinque bellissime ricette riguardanti donne famose. Ricordatevi che avete tempo fino al 1°Aprile per
partecipare al concorso di Stefania e preparare anche voi una ricetta che riguardi una donna famosa,ma
ricordatevi che dovrà essere assolutamente gluten-free...e chissà chi diventerà strennina per la prossima raccolta.
Anna Luisa
P.S. perdonate l'impaginazione, problemi con blogger...
P.S. perdonate l'impaginazione, problemi con blogger...
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