lunedì 31 ottobre 2011

Arrivano i mostri!!!



Lo ammetto, sono stata anche io contagiata dalla Halloween-mania.  Non so di preciso quando sia sbarcata in Italia la festa di Halloween, di origine decisamente americana, ma di sicuro nel giro di pochi anni ha fatto il giro della penisola, facendo si che camminando per strada si vedano vetrine addobbate almeno con qualcosa di arancione, giusto per richiamare il tema, bambini mascherati che vanno in giro chiedendo "dolcetto o scherzetto?" e locandine di feste che si terranno questa sera. In realtà noi in Italia stavamo bene anche solo con i festeggiamenti di Carnevale, ma vedere i bambini vestiti da personaggi mostruosi, vampiri o meglio ancora zucche, è troppo divertente e soprattutto credo che li aiuti a smitizzare quelli che da piccoli per noi erano causa di incubi e notti insonni: i mostri.
Così, non ho saputo resistere alla tentazione di partecipare anche io a questi festeggiamenti preparando dei dolcetti che sicuramente non hanno spaventato le mie nipotine...anzi, direi che se questi poveri cupcakes avessero saputo che stavano per essere divorati a tempo di record, si sarebbero spaventati loro!
L'idea mi è venuta sfogliando il libro "Cupcakes" di Martha Stewart. In un primo momento avrei voluto fare solo le streghe, ma girando la pagina ho adocchiato i mostri e non ho saputo resistere. Non avendo però a disposizione le caramelle con cui li preparava l'autrice, ho dato via libera alla mia fantasia, creando dei mostriciattoli che a guardarli bene, fanno anche un po' di tenerezza...



Wicked witch cupcakes (da "Cupcakes" di Martha Stewart)

Ingredienti per 18 cupcakes

Per i cupcakes:
150 g di farina
85 g di cacao
375 g di zucchero
6 g di baking soda
3 g di baking powder
3 g di sale
2 uova grandi
245 g di buttermilk (latticello)
40 g di olio vegetale (ho usato quello di riso)
4 g di estratto di vaniglia
175 g di acqua calda

Per la glassa con crema di burro e meringa svizzera:
5 albumi d'uovo
250 g d zucchero
1 pizzico di sale
450 g di burro a temperatura ambiente
6 g di estratto di vaniglia
colorante alimentare

Per le decorazioni:
Coni piccolo
nastri di liquirizia
mini Smarties
caramelle assortite anche a bastoncini




Preparare i cupcakes. Riscaldare il forno a 180°C. Disporre i pirottini da muffins nello stampo. Mescolare insieme la farina, lo zucchero, il cacao, il baking soda, il baking powder ed il sale utilizzando un mixer elettrico a velocità media. Ridurre la velocità ed aggiungere le uova, il latticello, l'olio, l'estratto di vaniglia e l'acqua. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, raccogliendolo bene anche dai bordi della ciotola. Riempire i pirottini per 3/4 con il composto ottenuto e cuocere per 20 minuti circa.
Preparare la glassa. Mescolare gli albumi, lo zucchero ed il sale in una ciotola posta su un bagnomaria. Mescolare costantemente a mano, finché il composto risulti caldo al tatto e lo zucchero sia completamente disciolto (strofinando la miscela tra le dita, dovrà essere liscia). Togliere la ciotola dal bagnomaria e mescolare con una frusta elettrica, partendo a bassa velocità ed aumentandola man mano. Continuare fino a  che l'impasto si sia raffreddato completamente ed abbia formato una neve ferma e lucida, circa 10 minuti.
Con la frusta a velocità media, aggiungere il burro a cucchiaiate, mescolando ben prima di aggiungere altro.  Quando il burro sarà stato inglobato, aggiungere l'estratto di vaniglia. Non preoccupatevi se la crema di burro appare cagliato, dopo che tutto il burro è stato aggiunto, ma diventerà liscia di nuovo continuando a mescolare.
Colorare la glassa con il colorante alimentare in pasta gel o o liquido.
Quando i cupcakes si saranno raffreddati, ricoprirli di glassa e decorarli utilizzando i mini smarties per gli occhi ed il naso della strega e gli occhi del fantasmino. Tagliare a pezzi le strisce di liquirizia per i capelli e  le sopracciglia della strega e del mostro e per le orecchie del mostro arancione. Tagliare a pezzi i bastoncini di caramella per la lingua e gli occhi degli altri mostri.

P.S. Prima che mi chiediate come ho fatto la zucca grande e le zucchette piccole, vi dico subito che...li ho comprati ^_^ (la zucca è di ceramica e le zucchette sono cioccolatini ;-))



Le mie nipotine non sapevano decidersi quale fosse il più bello...e voi, tra tutti questi mostri, quale preferite?


Con questa ricetta partecipano al contest "USA sweet USA"









ed al contest " Ricette per Halloween"



Anna Luisa

giovedì 27 ottobre 2011

E se la torta si sbriciola...




A volte mi capita di soffermarmi sulla traduzione di alcuni termini. Mi risulta strano come un termine che in italiano non è "carino", lo diventi in inglese o in qualche altra lingua. Un esempio lampante è dato dal termine "crumble" che tradotto vorrebbe dire "sbriciolarsi". Ora mi domando, cerchiamo di fare piatti quanto più belli possibile, giusto perché perfetti li potranno fare solo gli chef stellati, ma comunque ci impegniamo, guardiamo il particolare, che non ci siano sbavature, che la decorazione sia simmetrica, il lato più bello da fotografare, e poi cosa andiamo a preparare? Un crumble! Non so, a me la sua traduzione dà l'impressione dello sfracello, della distruzione, mi fa venire in mente dei biscotti venuti male, una torta che dopo tanta fatica crolla in parte, insomma, un risultato devastante. Invece, se lo dico in inglese, crumble, mi viene l'acquolina in bocca, penso a quel croccante iniziale che cede il posto al suo interno cremoso, morbido, insomma, crea quel crontasto che tutti tanto amiano nei crumbles. Così, rimuovendo totalmente dalla mia mente l'immagine che spero non si concretizzerà mai, della torta che crolla, ho deciso di preparare un crumble. Già so che vi aspetterete un crumble dolce ed invece, vi stupirà saperlo, a casa nostra ci si nutre anche di salato (non spesso, ma di tanto in tanto :-D) e così, approfittando del periodo autunnale, durante il quale iniziano a comparire zucche da ogni parte ed aggiungendo che tra pochi giorni si festeggerà Halloween, ho preparato questo crumble di zucca, che devo dire, non ha nulla a che fare con lo spatascio :-D



Crumble di zucca (da "Crumbles" di Camille Le Foll)

Ingredienti
1 kg di zucca
100 g di pancetta affumicata tagliata fine
200 g di formaggio vaccino a pasta morbida tipo latteria
2 cipolle
2 foglie di salvia
1 cucchiaio di panna da cucina
150 g di farina integrale
80 g di burro



Preriscaldare il forno a 180°C
Sbucciare la zucca e tagliarla a cubi piuttosto grandi. Tritare finemente le cipolle e le foglie di salvia, poi disporre il tutto nella pirofila di cottura dei crumble. Versare un fondo d'acqua e mettere in forno caldo 30-40 minuti: la zucca dovrà risultare morbida a tal punto da poter essere schiacciata con la forchetta.
Nel frattempo, confezionare la pasta sbriciolata: amalgamare con la punta delle dita la farina con il burro, poi sbriciolarvi 80 g del formaggio scelto.
Estrarre la pirofila dal forno, schiacciare grossolanamente i cubi di zucca e aggiungere la pancetta ridotta a striscioline fini, la panna e il restante formaggio tagliato a pezzetti.
Ripartire la sbriciolata sulla zucca e rimettere in forno caldo.
Lasciare cuocere per ancora 20 minuti fino a che la crosta sia ben dorata.



Promesso, la prossima volta sarà dolce :-P

Con questo crumble partecipiamo ai seguenti contest:


nella categoria "secondi e prodotti da forno"
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Anna Luisa

martedì 25 ottobre 2011

Un incontro tra amici "virtuali"




Ma vi siete mai soffermati a pensare quante persone avete conosciuto grazie al vostro blog? Devo dire che Fabio ed io ci pensavamo l'altro giorno, dopo una bellissima cena da amici, durante le quale abbiamo riso e scherzato tutto il tempo. Ci siamo accorti che oltre alle amicizie fatte in modo "tradizionale", cioè compagni di scuola dei tempi passati, universitari (...tempi passati anche quelli, ma almeno più recenti), o conosciuti in gruppi perchè presentati da amici comuni, abbiamo un cospicuo numero di amici "virtuali", cioè quelli conosciuti grazie ad internet ed ai blog. La particolarità su cui ci siamo soffermati a palare è che per quanto alcuni di loro non li abbiamo mai incontrati, o li abbiamo incontrati una o due volte al massimo, quando ci troviamo insieme, sembra di chiacchierare con amici di sempre, quelli più intimi, quelli con cui quasi si è cresciuti insieme, raggiungendo un livello di armonia e di complicità che sicuramente non è facile trovare con gli amici della "vita reale". Purtroppo questi incontri sono sporadici, in quanto, se è vero che internet avvicina le persone, la realtà ben più triste è che di solito siamo ben distanti gli uni dagli altri. Devo però ammettere che forse grazie proprio al fatto che non ci vediamo spesso, apprezziamo ancora di più i momenti trascorsi insieme, soprattutto se a fare da cornice c'è una cenetta con i fiocchi...quindi, a quando il prossimo incontro? :-P



Tiramisù da passeggio (da "Tiramisù e chantilly" di Luca Montersino)

Ingredienti
400 g di biscotto charlotte
600 g di crema tiramisù con gelatina
200 g di bagna al caffè
100 g di copertura al 70% di cacao
zucchero a velo

Per il biscotto charlotte
135 g di albumi
125 g di zucchero semolato
90 g di tuorli
125 g di farina debole
zucchero a velo

Per la base tiramisù pastorizzata
175 g di tuorli
340 g di zucchero semolato
100 g di acqua
1 baccello di vaniglia

Per la crema tiramisù con gelatina
225 g di base tiramisù pastorizzata
7,5 g di colla di pesce
250 g di panna
250 g di mascarpone

Preparare la base tiramisù:In un pentolino portare alla temperatura di 121°C l'acqua e lo zucchero, mescolando bene. Incorporate i tuorli già semimontati con i semi della vaniglia. Montare fino a raffreddamento.

Preparare la crema tiramisù: Scaldare la metà della base tiramisù, possibilmente utilizzando un forno a microonde; unire la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e strizzata e mescolare con cura fino a farla sciogliere. Unire il resto della base tiramisù e il mascarpone, mescolando con una frusta. Completare con la panna leggermente montata.
Per il biscotto charlotte: montare con la frusta in planetaria gli albumi con lo zucchero semolato, fino ad ottenere una massa spumosa e compatta. Unire i tuorli sbattuti a parte e la farina mescolando dal basso verso l'alto. Modellare il composto nella forma scelta su carta da forno, spolverizzare con lo zucchero a velo e cuocere a 240°C per 8-10 minuti. A fine cottura lasciare raffreddare, quindi capovolgerli sottosopra e inzupparli con la bagna a caffè.
Accoppiare i biscotti due a due mettendo al centro della crema tiramisù con gelatina. Sistemarli in un contenitore e metterli a congelare.
Toglierli dal congelatore e immergere fino a metà i biscotti farciti nel cioccolato fondente fuso e adagiarli sulla carta da forno per fare solidificare il cioccolato.
Questo è un ottimo tiramisù da passeggio: è possibile mangiarlo tenendolo in mano senza sporcarsi di crema.

Note mie: invece della crema utilizzata da Montersino in questa ricetta, ho usato quella che avevo utilizzato come ripieno dei profiteroles, molto simile a questa ma non perfettamente uguale.



P.S. La prossima cena si fa da noi...;-)

Anna Luisa

giovedì 20 ottobre 2011

Pastilla maroquì per "The recipe-tionist"



Potevamo noi esimerci dal partecipare ad una delle sfide che insieme all'MTchallenge risultano essere le più divertenti della blogosfera? Certo che no. Se poi aggiungiamo anche che la geniale inventrice è anche una (st)renna come noi ed una carissima amica, la nostra partecipazione diventa un obbligo ed anche molto piacevole. Dato che la Ale ha parlato della bontà di Flavia (Elisa per gli amici...ma questa è un'altra storia ;-)), io mi soffermo sul suo entusiasmo nel fare le cose e sulla sua euforia, la stessa che ha portato nella blogosfera, facendo diventare il suo uno dei blog più amati e seguiti.
Ma ora, prima che scappa la lacrimuccia, passo a  raccontarvi come è avvenuta la scelta della ricetta per "The recipe-tionist". Il blog scelto da Flavia è il blog di Meggy, molto vario per i tipi di ricette che prepara. Tra tante, ho pensato però che fosse giusto provarne una che avesse l'impronta di Meggy, una sua rivisitazione personale ad una ricetta estera che io, anzi, Fabio ed io, non avevamo mai provato :la pastilla maroquì. Sono stata incuriosita fin dall'inizio da questa ricetta che riporto pari pari come l'ha preparata la nostra amica e l'ho fatta in versione mini...il risultato? E' qui davanti ai vostri occhi...ma ormai nelle nostre pance :-D



Pastilla maroquì

Ingredienti per 4 persone:
4 sovracosce di pollo
1 bella noce di burro
1 goccio d'olio evo
sale q.b.
1/2 cipolla bionda grande
1/2 cipolla rossa grande
1 cucchiaio di stimmi di zafferano/1 bustina
1 cucchiaio di noce moscata in polvere
1cucchiaio di paprika dolce
1 cucc.no di cannella in polvere
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 cucchiaio di semi di coriandolo
1 pugnetto di prezzemolo tritato
4 uova
3 cucchiai di mandorle a lamelle
1na manciata di uvetta
2 rotoli di p.sfoglia
zucchero a velo q.b.

Preparazione:

affettate finemente le cipolle e fatele prima soffriggere assieme al burro e all'olio in una larga pentola , aggiungete poi lo zafferano, la noce moscata, la paprika, la cannella, lo zucchero ed un pizzico di sale, lasciate insaporire mescolando e poi fate rosolare ben bene il pollo.
Aggiungete quindi 1/2 bicchiere di acqua e i semi di coriandolo, coprite e fate cuocere bene la carne, quindi toglietela e rompete le uova nella pentola contenente il sugo, fatele rapprendere morbidamente ed eventualmente salate.
In un padellino antiaderente tostate le lamelle di mandorle e mettetele da parte.
Nel frattempo disossate le sovracosce di pollo e spezzettate la carne fino ad ottenere degli sfilacci.
Rivestite con la sfoglia il fondo di una teglia quadrata di media misura lasciando sporgere all'esterno i bordi, sistemate il pollo, il prezzemolo, poi le uova, l'uvetta, le mandorle e terminate con una spruzzata di cannella.
Ricoprite con il secondo rotolo di sfoglia e sistematelo in modo che faccia da "coperchio", arricciate i bordi di entrambi i rotoli, bucherellate la superficie ed infornate a 180° per circa una ventina di minuti, o comunque finché la sfoglia non sarà ben dorata.



Non so come ringraziare Flavia per aver ideato questo bellissimo gioco e Maggy per la ricetta che diventerà un classico delle mie feste ^_^
L'avrete capito, con questa ricetta partecipiamo al contest "the recipe-tionist" di Flavia.





Anna Luisa

martedì 18 ottobre 2011

MTChallenge di Ottobre: i Profiteroles...o, per dirlo alla napoletana, i Profitteroles!



E no, questa volta non mi sono ridotta all'ultimo momento a preparare la ricetta per la sfida di questo mese dell'MTchallenge. La cosa, che può sembrare normale a molti, per chi mi conosce è invece degna di menzione in quanto sono quella che produce sempre le ricetta negli ultimissimi giorni della sfida, rischiando, come il mese scorso, di farsi soffiare l'idea da qualcun altro. Il perché io sia riuscita a partorire così in fretta questi profiteroles (ed il primo che ride per questa affermazione lo ammazzo! :-DDD) è molto semplice: la ricetta scelta da Stefania non è assolutamente casuale, ma è una ricetta specifica di un grande maestro di pasticceria e nostro idolo: Luca Montersino. Dico nostro perché, che io sia affetta da montersinite è cosa nota a tutta alla blogosfera, ma che anche Stefania lo sia, dimostra il diffondersi di questa "dolce" patologia che ci accomuna. Proprio in virtù della nostra montersinite, ho sperato da subito che la ricetta scelta per la sfida del mese di Ottobre fosse un dolce e precisamente un suo dolce...e Stefania non mi ha delusa. Quando Fabio mi è venuto di corsa a dire che la ricetta della sfida erano i profiteroles, gli ho immediatamente risposto:"Faccio i profiteroles di Montersino!". Sapete una di quelle ricette che ti attraggono, forse per la foto, forse perché ammiri quell'involucro di cioccolato e ti chiedi se mai sarai capace di fare una cosa simile? Proprio quell'immagine mi era balenata alla mente e proprio quella presentazione ho deciso di fare. Ho mostrato la foto a Fabio che interdetto mi ha chiesto:"Ma ci riesci?"...ditemi e chiedetemi qualunque cosa, ma vi prego...NON GUFATEMI!!! Ho cominciato con i debiti scongiuri sperando che la realizzazione fosse semplice come faceva sembrare il maestro nella puntata televisiva. Il primo problema è subentrato perché, cosa del tutto strana, la ricetta veniva spiegata e fatta in modo diverso su due dei libri che avevo. Ho iniziato seguendo il metodo più lungo e laborioso, sperando che fosse quello giusto, cioè quello che prevedeva il temperaggio del cioccolato. Alla seconda volta che il rettangolo di cioccolato mi si rompeva in mano, ho pensato che essendo il temperaggio un metodo per rendere il cioccolato croccante, non andasse bene. Ho optato per versare il cioccolato sciolto, ma a temperatura ambiente, direttamente sulla placca di acciaio ghiacciata...ma niente, si rompeva nell'arrotolarlo. E' stato lì che Fabio ha avuto un'illuminazione: il problema era il cioccolato che non aveva una quantità sufficiente di cacao, doveva infatti essere al 70%. Ci siamo catapultati nel negozio Lindt e ne siamo venuti fuori non con una tavoletta di cioccolato, ma con una maxi tavoletta contenente cinque tavolette da 100 g l'una nel suo interno...sapete la pubblicità che diceva "per dipingere una parete grande ci vuole un grande pennello!" ecco, nel mio caso per fare un grande dolce ci voleva una grande tavola di cioccolato!. Dunque, sono tornata a casa piena di speranza e ci ho riprovato, decidendo di non sfidare troppo la sorte e, munita solo di un "cornicello", una corona d'aglio, un quadrifoglio ed un ciondolo a forma di mano che fa un gesto scaramantico, ho deciso di utilizzare anche un foglio di carta da forno poggiato sulla lastra di acciaio per evitare che la cioccolata si attaccasse e...ce l'ho fatta!!!



Profiteroles  (da "Tiramisù e chantilly"" di Luca Montersino)

Ingredienti
Per 12 bignè:
23 37 ml di acqua*
5 ml di latte
33 gr di burro
35 gr di farina
1 uovo
Un pizzico di sale

Per la chantilly al caffè
1 Kg di panna fresca
500 g di crema pasticcera
15 g di colla di pesce
100 g di caffè espresso
10 g di caffè solubile

Per la glassa al mascarpone
250 g di mascarpone
250 g di panna 150 g di crema pasticcera
80 g di zucchero a velo

Per la finitura
20 g di cacao tipo Van Houten
200 g di cioccolato al 70%
5 g di chicchi di caffè


Versare l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e accendere il fuoco. Portare a bollore. E’ necessario prestare attenzione a questa prima fase: è bene che il burro si sciolga lentamente e che l’acqua si riscaldi gradualmente, tenendo quindi il fuoco basso. Se l’acqua inizierà a bollire prima che il burro sia completamente sciolto, evaporando, andrà ad alterare l’equilibrio della ricetta. Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno. Far cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Con questa dose, molto carica di grasso, non otterrete un impasto troppo sodo e farete fatica ad asciugarlo. Rimarrà piuttosto morbido, non esagerate con la cottura. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto. A questo punto trasferire tutto in una ciotola. E’ necessario fare freddare l’impasto continuando a maneggiarlo: questa operazione può essere fatta a mano (attenzione a non bruciarvi), o con un frullino elettrico. Meglio ancora in planetaria. Azionate quindi le fruste e fatele andare per un minuto. Aggiungete le uova intere, una alla volta (in questo caso, visto che la dose è di 1 uovo, consiglio di sbatterlo con la forchetta e di inserirlo in 2-3 riprese). Non aggiungete il secondo se il primo non è stato completamente assorbito. Al termine dell’inserimento delle uova, dovrete ottenere una pasta dalla consistenza simile a quella della crema pasticcera.
Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. "Schiacciate" la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua. Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente. Cuocere 15 minuti in forno a 180°C ed altri 15 minuti a 200°C.
Per la chantilly al caffè: stemperare la crema pasticcera fredda di frigorifero con una frusta, al fine di ottenere una massa ben liscia ed omogenea; prelevatene circa la metà e scaldatela al microonde, quindi unite la colla di pesce ammollata e fatela sciogliere. Versate il caffè espresso nel quale è stato fatto sciogliere precedentemente anche il caffè solubile e aggiungete il resto della crema pasticcera fredda.
Nel frattempo montate la panna e unitela alla crema molto delicatamente, con un movimento del cucchiaio dal basso verso l'alto, in modo da ottenere una chantilly ben areata e leggera. Coprite con la pellicola trasparente e conservate in frigo.
Per la glassa al mascarpone: unite il mascarpone con la crema pasticcera e lo zucchero a velo, poi incorporate la panna leggermente sbattuta.
Per il tubo di cioccolato, sciogliete il cioccolato nel forno a microonde fino alla temperatura di 50°C, quindi versatelo sul ripiano di lavoro freddo e lavoratelo con una spatola in modo da raffreddarlo velocemente fino a raggiungere la temperatura di 31°C. A questo punto spatolate il cioccolato su una teglia o su un ripiano di marmo fatti precedentemente raffreddare in congelatore. Prendete immediatamente questo foglio di cioccolato ed arrotolatelo attorno ad un tubo per ottenere una forma cilindrica. Lasciate riposare in frigorifero almeno un paio d'ore prima di sfilare il tubo.
Farcite i bignè con la chantilly al caffè, quindi dopo averli congelati glassateli con la glassa profiteroles al mascarpone aiutandovi con una forchetta. Sistemateli uno sopra l'altro dentro il tubo di cioccolato. Spolverizzate leggermente con il cacao amaro in polvere e decorate con i chicchi di caffè.
Note mie: per la chantilly ho riscaldato il caffè, vi ho sciolto prima il caffè solubile e poi la gelatina di pesce e l'ho aggiunto lentamente alla crema.
Per la glassa, ho mescolato la crema con lo zucchero a velo e poi vi ho unito il mascarpone e la panna completamente liquida, come ha detto Montersino in televisione.
Per il cilindro, non ho fatto il temperaggio, ma ho usato il cioccolato sciolto e portato a 31°C. Mi sono aiutata con un foglio di carta da forno, su cui ho steso uno strato abbastanza sottile di cioccolato.
Non ho congelato i bignè dopo averli farciti, ma li ho glassati direttamente.
La quantità di crema per il ripieno indicata nella ricetta è decisamente eccessiva. Con 1/3 al massimo si farciscono tranquillamente tutti i bignè.

A Napoli si sa, siamo superstiziosi, e si sa anche che quelli che altrove vengono chiamati "Profiteroles", da noi sono i "Profitteroles"! ;-)
Anna Luisa

giovedì 13 ottobre 2011

Una crème caramel per affondare i rimorsi di coscienza...



In questi giorni sto vivendo uno dei periodi più impegnativi dell'anno. No, non devo fare degli esami, né tanto meno una gara sportiva...anche perché sono letteralmente negata per gli sport. L'impegno mi viene da ciò che va fatto obbligatoriamente in tutte le case, da grandi e piccini, o per meglio dire dai grandi anche per i piccini! Questo non è il mio caso, ma il mio "impegno" personale mi basta ed avanza...ebbene si, bisogna fare il cambio di stagione. Azzarderei che un 90% della popolazione ha questo problema (Fabio, beato lui, appartiene al restante 10%!).  Svuotare gli armadi, svuotare scatoli e scatolini, estrarre tanti indumenti pensando cose del tipo "questo lo avevo dimenticato", "questo l'ho indossato alla tale cena", "questo sarà ancora di moda quest'anno?"; riempire le suddette scatole (preciso, di non romperle, ma solo di riempirle, anche se il suddetto lavoraccio è una vera rottura di scatole!:-D). Ma la parte più difficile è decidere cosa scartare. Una vera lotta tra titani, in cui però voi siete entrambi i lottatori con pensieri del tipo:" questo non l'ho proprio messo, figuriamoci se lo uso l'anno prossimo...si, ma mi piace tanto...magari si presenta l'occasione..."; oppure "con questo stavo tanto bene...ma non sarà il colore di moda l'anno prossimo..." "questo mi ricorda quell'episodio della mia vita a cui sono affezionata" e con questa frase ho conservato la maglia che avevo quando mo sono fidanzata con Fabio, 17 anni or sono(!), piuttosto che un bolerino ricamatomi ad uncinetto da mia nonna quando ero bambina... Ma il dramma maggiore subentra quando un vestito non ti entra, causa i dolci di troppo, o una vacanza durante la quale si è provato tutto senza remore...ma adesso ci sono gli scrupoli di coscienza ed il jeans che non entra...ma magari entrerà l'anno prossimo...ok, questo va assolutamente conservato! Nel frattempo, dato che avrò almeno sei mesi prima di riprovare ad entrarci, godiamoci la vita ed assaporiamo questi bei dolcetti :-P



Crème caramel di castagne con salsa di uva fragola (da "Sadler la grande cucina in metà tempo")

Ingredienti
Per la crème caramel
1,5 dl di latte
0,2 dl di panna
2 uova
1/2 stecca di vaniglia

Per la crema di castagne
200 g di castagne pelate e sbucciate
100 g di zucchero
1 bustina di vanillina

Per la salsa al caramello
50 g di zucchero
1 cucchiaino di acqua

Per la salsa di uva fragola
700 g di uva fragola
1,5 dl di vino rosso
70 g di zucchero

Per la decorazione
4 marrons glacés interi
Panna montata q.b.
Granella di pistacchi q.b.

Utensili:
Pentola a pressione
Cuocivapore
Frullatore
4 stampini da crème caramel del diametro di 8 cm
Colino cinese
Frusta
Carta alluminio

Cuocere le castagne in pentola a pressione per 15 minuti dal sibilo con lo zucchero, la vanillina e 2,5 dl di acqua. Spegnere la fiamma, scaricare il vapore, aprire il coperchio, versare il contenuto nel frullatore e frullare fino ad ottenere una crema liscia. Lasciare raffreddare. Nel frattempo preparare il caramello. Quando sarà biondo, versarlo negli stampini.
In una bacinella sbattere con la frusta le uova con la crema di castagne. In una casseruola scaldare il latte con la panna e la vaniglia e versarlo nel composto di castagne. Togliere la stecca di vaniglia, amalgamare bene e versare negli stampini.
Mettere gli stampini nel cuocivapore, inserirlo nella pentola a pressione con 4 dl di acqua e coprire con un foglio di alluminio. Chiudere il coperchio e dal momento del sibilo abbassare la fiamma e cuocere 10 minuti. Togliere dal fuoco, scaricare il vapore, aprire il coperchio, levare il cuocivapore e lasciare raffreddare in frigorifero.
Nel frattempo sgranare gli acini d'uva, metterli in una casseruola, aggiungere lo zucchero ed il vino, cuocere fino ad ottenere una salsa densa e compatta. Passare al colino cinese e successivamente frullare fino a rendere la salsa bella liscia. Conservare in frigorifero.
Estrarre la crème caramel dallo stampino, rivestirlo con la granella di pistacchi, metterlo sul piatto e versarvi accanto la salsa di uva fragola. Decorare con panna montata e marrons glacés.

Un consiglio in più: per rendere più veloce la preparazione, potete utilizzare la crema di marroni già pronta che si trova facilmente in commercio.

Note mie: se non volete utilizzare la pentola a pressione, i tempi si allungano e ci vorranno 3/4 d'ora per cuocere le castagne e 35-40 minuti per cuocere le crème caramel a bagnomaria a 150°C.
Ho omesso la panna perché  Fabio ed io non la amiamo particolarmente ed ho utilizzato i pistacchi di Bronte.



Certo che se continuo così, mi sarà difficile l'anno prossimo entrare nei jeans che ho conservato...ma forse entrerò in quelli che mi vanno grandi ed ho messo da parte...forse per scaramanzia o perché una coscienza ce l'ho anche io ;-)

Con questa ricetta partecipo al contest della "Cuochina sopraffina"


al contest "Dentro il riccio"


ed al contest "Fall inspired"


Anna Luisa

martedì 11 ottobre 2011

Il mio comfort food...



Ultimamente sento spesso parlare di "comfort-food"...ma precisamente, di cosa si tratta?
La curiosità mi ha indotta a cercarne la definizione su Wikipedia, ed ho trovato che per comfort food si intende "un cibo preparato tradizionalmente che abbia un  fascino nostalgico o sentimentale".
Va bene la definizione di Wikipedia, ma allora quale potrebbe essere il mio comfort food?
Se la domanda nasce spontanea, a me è venuta altrettanto spontaneamente la risposta e senza esitazione ho pensato subito al coccolato. Non fa nulla se è in tavoletta o usato in un dolce, se nella versione della famosa crema da spalmare o in cioccolatini pronti a sciogliersi in bocca facendo fare i salti di gioia alle papille gustative, non importa se si tratti di una cioccolata in tazza o di un bel gelato, ciò che conta è che di cioccolato si deve trattare.
Certo anche basi scientifiche dimostrano l'utilità del cioccolato, dalla cura delle carie sino ad arrivare alla cura dell'insonnia, ma che "fascino nostalgico o sentimentale" avrebbe per me? Per darvi/mi una risposta mi sono travestita da psicologa e mi sono auto-analizzata, scavando nei meandri della mia mente, rivivendo la mia esistenza e tutti i momenti in cui era presente del cioccolato...cioè sempre...ed alla fine mi è venuto in mente un episodio. Avrò avuto circa 3 anni, forse qualcosa di meno anche, ed i miei zii mi avevano regalato una tavola di cioccolato per il mio compleanno o qualcosa del genere. Dato che intenditrice lo sono sempre stata, almeno in fatto di cioccolato, non mi piacevano tutte le tavolette di cioccolato, ma solo quella che aveva stampato sopra...un orso (leggasi Lindt ;-)). Ebbene, come vi dicevo, i miei zii mi avevano regalato una tavoletta di questa cioccolata, non quella piccola, ma quella più grande ed io dimostrai subito di averla gradita...sparendo! Si, perché pensai bene di prendere il dono ricevuto, nascondermi sotto il letto dei miei genitori e farmi trovare solo...a tavoletta terminata...



Crema di cioccolato con le pere (da "Piccole creme")

Ingredienti per 6 persone:
4 tuorli d'uovo
1 uovo
50 cl di latte intero
80 g di zucchero semolato
150 g di cioccolato fondente
3 pere intere



Preriscaldare il forno a 150°C.
Sbucciare le pere e tagliarle a spicchi sottili.
Rompere il cioccolato e ridurlo a pezzetti. Scioglierlo in una casseruola con 1 cucchiaio di acqua. Mescolare con una spatola in legno, aggiungere il latte e amalgamare bene. Scaldare per 3 minuti a fuoco moderato.
In una insalatiera sbattere i tuorli con l'uovo. Aggiungere lo zucchero e, con una frusta, mescolare per 3 minuti. Versarvi il cioccolato disciolto, mescolare ancora e aggiungere i pezzetti di pera.
Imburrare 6 piccole pirofile monoporzione e ripartirvi la crema al cioccolato. Disporre poi le pirofile in una teglia da forno, versare dell'acqua sul fondo della teglia fino a metà altezza delle pirofile e cuocere a bagnomaria per 30 minuti.
Lasciare raffreddare e mettere in frigorifero per 1 ora.
Servire fredda.

Consiglio: se le pere non sono abbastanza mature, passarle in padella con 1 noce di burro e un po' di zucchero.
Se non è stagione, utilizzare le pere sciroppate che, una volta ben sgocciolate, saranno già pronte da aggiungere al composto di cioccolato.

Note mie: invece di 6 pirofile piccole, ho utilizzato 4 cocotte. Ho tagliato la punta a 4 pere e le ho messe da parte. Ho poi tagliato a pezzetti piccoli 1 pera e l'ho divisa sul fondo delle 4 cocotte. Vi ho versato poi sopra la crema di cioccolato. Ho prolungato la cottura per altri 20 minuti per dare maggiore consistenza ai fini della decorazione che avevo pensato di fare (ma chi la preferisce cremosa è meglio che si attenga ai 30 min della ricetta) e, dopo che si sono rassodate in frigo, ho poggiato sopra ad ognuna la punta di una pera.



Sono stata sempre una bambina tranquilla ed ubbidiente, quindi quella mia birichinata mi è stata ricordata per il resto della mia vita ed è diventato un ricordo a cui sono particolarmente legata...almeno quanto sono legata al cioccolato...:-P
Ed il vostro comfort food qual è?

Con questa ricetta partecipo al contest di Paola "Le ricette dolci e salate con le pere"


ed a quello de "La cucina di Esme" dal titolo "Cioccolato dipendente"



Anna Luisa

giovedì 6 ottobre 2011

Un'insalatina di farro ed un saluto all'estate...



Ebbene si, pare che questa lunga estate stia volgendo al termine. Non che io voglia gufare, lungi da me un'idea simile considerando l'amore viscerale che ho nei confronti della primavera e dell'estate, ma le previsioni parlano chiaro e non solo pare che le temperature si abbasseranno, ma pare che precipiteranno facendoci saltare l'autunno per condurci direttamente in inverno.Così ho pensato di fare un ultimo piatto che ritengo sostanzialmente estivo: un'insalata di farro.
Il farro da noi non è molto usato in realtà, ma io ho conosciuto questo cereale a casa di miei zii a Lucca e mi è piaciuto subito, per cui di tanto in tanto lo preparo, data anche la sua praticità ed il poco tempo che richiede per la preparazione Ho pensato però che, dato che mi trovo pur sempre in Campania, un richiamo alla mia terra d'origine ci stava bene, per cui ho immolato delle mozzarelline, che si sono rivelate ben disposte, e le ho trasformate in ciotoline. Ne è risultato un piatto carino da presentare anche come antipasto quando ci sono ospiti.



Insalata di farro in ciotolina di mozzarella

Ingredienti:
250 g di farro decorticato dell Garfagnana
4 mozzarelle da circa 100 g l'una
70 g di olive nere denocciolate
100 g di pomodori
50 g di pecorino semistagionato
qualche foglia di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Sciacquare il farro e metterlo a cuocere in acqua bollente salata per circa 40 minuti. Nel frattempo scalottare le mozzarelle e con un coltello scavarne la parte interna e metterle a sgocciolare capovolte. Tagliare a dadini i pomodori, salarli e condirli con un  filo d'olio. Mescolare in una terrina il farro cotto e fatto raffreddare, i pomodori, il pecorino tagliato a dadini, le olive ed il basilico spezzettato. Riempire le ciotoline di mozzarella e servire dopo aver irrorato con un filo d'olio.



C'è una consolazione al fatto che l'estate stia finendo: che potrò fare la zuppa di farro e fagioli che amo tanto ;-p

Con questa ricetta partecipo allo "Sweet&salty contest"






Anna Luisa

lunedì 3 ottobre 2011

Una caccia al tesoro...no, alla lavanda!



Tempo fa Fabio mi ha fatto notare che quando esclamo "guarda che bei fiori!" si tratta sempre di fiori di varie tonalità dall'azzurro al blu, passando per i violacei ovviamente. Non poteva mancare quindi tra i miei fiori preferiti anche la lavanda, tanto che in giardino ne ho un vaso con una pianta che in primavera mostra tutto il suo splendore riempendosi di graziosi fiorellini.
 Amando tanto questo genere di pianta, non poteva certo sfuggirmi il contest di Lecoq, che ha come tema la spighetta di San Giovanni, detta appunto lavanda. Unico inconveniente è che sulla mia bella pianta ora non c'è neanche un fiore  ed il contest termina il 15 Ottobre...Ero quasi demoralizzata, quando Flavia mi ha suggerito di utilizzare quella secca, in quanto si trova facilmente in commercio...si, ma dove?
Iniziamo la nostra caccia alla lavanda dal fioraio, che ovviamente non ha i fiori in questo periodo, passiamo al vivaio, non si sa mai, che non ha neanche le piantine al momento....andiamo bene. Mi viene in mente che ormai la lavanda si usa in molte preparazioni dolci, quindi mando Fabio dalla mia pusher di attrezzatura ed ingredienti per dolci...ma neanche lì nulla! Inizio a preoccuparmi...al limite c'è internet, troverò qualcuno che vende lavanda...Fabio è più cocciuto di me e continua quella che si sta rivelando una vera e propria caccia al tesoro. Si reca prima in un'erboristeria, dove ovviamente non la trova e poi nel negozio di fronte, anch'esso di ingredienti per dolci. Qui ha una risposta carina: "puoi vedere in un negozio cinese"...ma perchè vendono anche i fiori essiccati? In realtà la signora aveva pensato ai rametti di lavanda secchi... ovvero di plastica...insomma decisamente indigesti in quella che voleva essere la mia torta per il contest. Ma il mio impavido eroe (questa va incorniciata :-DDD) trova un'altra erboristeria, che alla domanda "avete della lavanda?" risponde con un bellissimo "si, certo!" e viene finalmente acquistato un sacchetto di fiori di lavanda secchi. Ma la parte bella  che quest'ultima signora alla domanda di Fabio se fossero per uso alimentare, ha risposto: "no, sono per le tisane!"...O_o...forse pensava che li volessimo sgranocchiare davanti alla televisione...
Comunque, avuti finalmente i fiori di lavanda, ho potuto preparare una torta e più precisamente una bavarese alla lavanda appunto, al cui interno ho inserito una gelée di pesche (suggeritami da Alessandra), il tutto poggiato su una dacquoise alle mandorle, giusto per dare una leggera croccantezza,  e ricoperto da una glassa al cioccolato bianco. Ho poi decorato la torta con dei macarons...color lavanda naturalmente ;-)

(Comunicazione di servizio per un amico costante lettore: tranquillo, pane e pomodori vanno sempre benissimo, stai tranquillo :-D)



Bavarese alla lavanda con gelée di pesche

Ingredienti:
Per la bavarese:
2 cucchiai di fiori di lavanda secchi
250 ml di latte intero
50 g di zucchero semolato
100 g di tuorli
10 g di colla di pesce in fogli
250 g di cioccolato bianco
500 g di panna

Per la gelée alle pesche:
400 g purea di pesche
100 g di zucchero semolato
20 g di colla di pesce
30 g di destrosio (o miele)

Per la dacquoise alle mandorle:
135 g di albumi
85 g di zucchero semolato
125 g di farina di mandorle
90 g di zucchero semolato
30 g di farina

Per la glassa
150 g di panna
250 g di cioccolato bianco
30 g di glucosio
5 g di colla di pesce
1/2 cucchiaino di latte in polvere

Per i macarons:
10 g di farina
70 g di farina di mandorle
115 g  di zucchero a velo
65 g di albumi
30 g di zucchero
12 gocce di colorante viola




Per la dacquoise: montate gli albumi con lo zucchero, poi aggiungete la farina di mandorle precedentemente miscelata al resto dello zucchero ed alla farina. Stendete il composto in una teglia rivestita con carta da forno e cuocete in  forno a 180°C per circa 15-20 minuti.
Per la bavarese: fate bollire il latte con la lavanda e versatelo sopra i tuorli lavorati con lo zucchero; continuate a cuocere, sempre mescolando, portando il composto a bollore. Filtrate la crema ed aggiungete la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e il cioccolato bianco spezzettato. Fare raffreddare ed aggiungere la panna montata mescolando dall'alto verso il basso.
Per la gelée: Frullate la polpa delle pesche, prelevatene 1/3 e riscaldatelo. Aggiungete alla purea di pesche calda lo zucchero, il destrosio e la colla di pesce sempre precedentemente ammollata e ben strizzata. Unitela quindi alla purea di pesche fredda e mettetela a congelare in un anello che misurerà 1 cm in meno del diametro della torta finale.
Disponete nell'anello della torta rivestito di acetato la dacquoise e poi sopra 1/3 della bavarese e mettete a congelare. Quando si sarà rassodata, prelevate il disco di gelée e poggiatelo sulla torta, lasciando 1/2 cm dai bordi. Con una sac à poche riempite di bavarese il contorno del cerchio di gelée e copritelo con la restante bavarese. Mettete a solidificare in congelatore.
Nel frattempo preparate la glassa: portate a bollore la panna con lo sciroppo di glucosio ed il latte in polvere, unite il cioccolato bianco e la colla di pesce, ammorbidita in acqua fredda e strizzata; frullate bene.
Per i macarons: frullate insieme lo zucchero a velo, la farina e la farina di mandorle e setacciateli in un contenitore. Montare a neve gli albumi con lo zucchero semolato ed aggiungeteli al composto di farina di mandorle, in ultimo aggiungete il colorante. Con la sac à poche formate dei dischetti di uguale misura su una teglia rivestita di carta da forno. Riscaldare il forno a 180°C, infornate la teglia, abbassate la temperatura a 170°C e cuocete per circa 10 minuti
Prelevare la torta dal congelatore, eliminare l'anello e l'acetato, posizionate la torta su una gratella e ricopritela con la glassa. Prima di servire decorarla con i macarons color lavanda.



Prima che rimaniate sconvolti, vi dico subito che questo dolce è una rivisitazione mia di un dolce di Montersino che avevo provato al suo corso ;-)


Con questa ricetta partecipo al contest di Lecoq


Anna Luisa