Per me il viaggio è sacro, va meticolosamente studiato e preparato, nonostante mi piace molto lasciare spazio anche all'imprevisto, all'improvvisazione o al fuori programma più inaspettato, e Londra rappresenta senza dubbio un'eccezione nel mio modo di concepire il viaggio, per non dire un paradosso. E' l'unica città che abbiamo visitato senza mai programmare una visita ad hoc, eppure è la quarta volta che ci torniamo, cominciamo a conoscerla un po' meglio, ci piace sempre di più, iniziamo a sentirci un po' a casa quando ci andiamo. E questo lo capisci quando decidi di posare la cartina e riesci a muoverti in certe zone con la sicurezza che avresti a casa. Se le "scuse" delle volte precedenti sono state una coincidenza troppo lunga, piuttosto che uno spettacolo a teatro o il ritorno dall'Islanda di venerdì (potevamo non approfittarne per fare un week end lì?), quella di questa volta è stata un concerto.Ormai molti di voi lo sanno, seguo i Corrs, band irlandese, dalle loro origini e non potevo mancare al concerto del mini tour che ha accompagnato l'uscita del nuovo cd da solista della cantante del gruppo, Andrea. La data poi era il 2 Giugno che guarda un po' da noi è festa, ed il ponte si è così trasformato in questo week end londinese.
Dopo una corsa con mille ostacoli verso il luogo del concerto, la Union chapel ad Islington, estremanente suggestiva, con la speranza di arrivare in tempo per farsi autografare il cd all'arrivo degli artisti, siamo alla stage door 10 minuti prima dell'arrivo previsto, non ci posso credere, che fortuna! ...salvo poi scoprire che mentre noi eravamo in un vicolo deserto assieme ad altri fan speranzosi, lei è entrata dall'ingresso principale...pazienza, già ero più che soddisfatto del duplice incontro avuto a Novembre scorso a Dublino (parte prima, parte seconda, parte terza). Attendiamo l'inizio del concerto trascorrendo l'attesa in compagnia di altri fan che avevamo conosciuto in altri concerti in giro per l'Europa. Anche grazie al nostro largo anticipo, riusciamo a prendere un posto in primissima fila e ci godiamo il concerto. Dopo un'inutile attesa post concerto, rientriamo stanchi in hotel.
Anche questa volta abbiamo deciso di stare in zona Bloomsbury, quartiere tranquillo e centrale, in uno degli hotel della Grange in cui ci siamo trovati bene in precedenti visite.
Come accennavo, l'impostazione di questo viaggio viaggio è piuttosto libera, mi piacerebbe sicuramente vedere la zona di Camden Lock e quella di Canary wharf, senza tralasciare gli ottimi suggerimenti delle nostre amiche strenne (Ale, Flavia e Mapi) food addicted, per quanto riguarda lo shopping di caccavelle, ristoranti, negozi di specialità alimentari... tutta la parte culinaria insomma (bisogna accontentare anche la moglie, no? Per quanto anche io ci sono ormai dentro fino al collo...).
Di buon mattino quindi, approfittando anche del fatto che chissà perchè il primo giorno la colazione non è inclusa nel prezzo della camera, ci dirigiamo subito verso la zona di Camden, abbiamo infatti intenzione di fare una colazione leggera, contrariamente alle nostre abitudini e di fermarci ad un ristorante segnalatoci da Ale per il pranzo.
Ci aggiriamo così in un quartiere/mercato ancora semideserto, i negozi e le bancarelle stanno aprendo e la gente sta affluendo. Ci immergiamo nella rete di canali e di chiuse che caratterizzano tutta la zona, e giriamo un po' per i negozietti e le bancarelle.
Come in ognuno degli ultimi viaggetti che abbiamo fatto, ricorre una (delle due) costante(i), ovvero un mio leggero infotunio, questa volta no pre-vacanza, ma durante. Nel portare la valigia in hotel si riacutizza la lombalgia e già mi vedo bloccato a 90° per due giorni a girare in questa posizione per Londra (so che qualcuno ha già pensato al Gobbo di Londra...). Per fortuna ho una moglie farmacista e subito corro (si fa per dire in quelle condizioni) ai ripari.
La prossima tappa è imposta dalla cara amica Mapi, in quanto andiamo a cercare il suo quasi (ex) marito, ovvero il fantastico cioccolatiere Paul A. Young a Camden passage, ad Islington. Il negozietto si trova in una stradina pedonale parallela alla principale, entriamo in questo luogo (di) cult(o) con la dovuta devozione e ci perdiamo tra le meraviglie delle sue preparazioni. Mangiamo qualcosa subito lì, altre cosine le porteremo a casa, come il libro del maestro autografato.
Avendo già visitato le principali attrazioni di Londra nelle precedenti visite, ci sentiamo liberi di continuare i nostri giri un po' più al di fuori dei soliti percorsi turistici. Londra in questo periodo è un cantiere enorme, stanno nascendo delle costruzioni favolose in vista delle prossime Olimpiadi del 2012 e così ci rechiamo a Canary wharf, zona moderna, piena di uffici, ma anche di tantissimi localini e centri commerciali da perderci la testa. Ma chi vuole, può anche dedicarsi ad un po' di sano relax su una panchina o sul prato. E a businessman con lo zainetto in spalla si alternato mamme coi carrozzini e professioniste dello shopping estremo. La giornata è splendida e ce la godiamo. Facciamo quindi una capatina in hotel per lasciare gli acquisti fatti prima di uscire per la serata. In questi giorni a Londra il Sole tramonta verso le 21:30 e c'è luce fino a molto tardi.
Dopo cena andiamo a passeggiare un po' a Trafalgar square.
Percorriamo la Strand fino ad arrivare al Tamigi per goderci il tramonto. Sono le 10 di sera, ma delle luci della notte ancora nessuna traccia. Ripassiamo per Covent garden prima di rientrare in hotel.
Fabio