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Di come ho scoperto la fideuà ve l'ho già detto. Vi ho anche detto che la paella già l'avevamo preparata. Detta così sembra una cosa semplice, invece non lo è stato. Non per la difficoltà nel prepararla, ma per come è andata. Vi dicevo che la figlia dei nostri amici ha contatti con una famiglia spagnola e quindi decidemmo di rivolgerci a loro per chiedere la ricetta e tutti i suggerimenti del caso. Alla sua domanda le viene risposto di andare a prendere "due pacchi" all'aeroporto di Napoli il giorno x. Lì per lì rimase perplessa, salvo capire solo più tardi che erano loro due che venivano a Napoli! Ma non finisce qui. Si sono presentati con tanto di super "paella", meticolosamente imballata per il volo, il riso, il resto degli ingredienti e finanche due bottiglie di acqua di Valencia (un po' come quando noi napoletani ci portiamo in giro la macchinetta del caffé e pure l'acqua, perché si sa che altrimenti non viene allo stesso modo) e un quotidiano locale, perché anche quello è fondamentale per coprire alla fine la preparazione. Insomma una sorpresa bellissima, seguita dalla preparazione collettiva e dalla mangiata in compagnia.
Ma torniamo alla fideuà, perché di questo stiamo parlando. Dopo aver realizzato la versione classica, mi sono lanciato nella preparazione che ho avuto davanti agli occhi sin dall'inizio. Ovvero quella col nero di seppia, un po' come si fa anche la paella (negra). Pur usando lo stesso brodo che avevo preparato per l'altra, volevo però cambiare i pesci e crostacei per la preparazione, a cui ho aggiunto anche alcuni molluschi. Dal pescivendolo avevo preso dei frutti di mare misti (cozze, che non userò, vongole e fasolari, che con la loro "linguetta" rossa contrastano perfettamente col nero di seppia), dei calamari, che ho fatto a pezzetti, dei gamberi e dei cannolicchi. Perché il gusto, ma anche l'occhio, vuole la sua parte.
La preparazione è uguale a quella della fideuà classica, proposta da Mai, la vincitrice in carica dell'ultimo MT challenge, solo che ho omesso il soffritto di pomodoro e ho aggiunto il nero di seppia.
Ingredienti per 6 persone (dal blog di Mai)
600 gr. di "fideus" (potete farli spezzando degli spaghetti, 2/3 cm)
1 o 3 spichi d'aglio (a piacere)
350 gr. di calamari
350 di gamberi
una manciata di cannolicchi
500g di vongole e fasolari
una manciata di tentacoli di piccoli calamari
500g di vongole e fasolari
una manciata di tentacoli di piccoli calamari
sale olio extra vergine
brodo
1 cipolla media
aqua, sale
pesce di roccia (quello che trovate)
per la salsa alioli
1 spichio d'aglio (ma se vi piace il sapore forte anche 3)
olió extra vergine (quanto basta per legare la salsa sui 100 ml)
saleil rosso di un uovo (facoltativo)
Preparazione
Per il brodo
Mettere i pesci in circa due litri d'acqua fredda assieme alla cipolla divisa in quattro, portare a bollore e cuocere per circa 45 minuti. Filtrare e tenere da parte.
Per la fideuà
Scadare un filo d'olio nella "paella", versare i fideus e farli tostare in maniera omogenea, devono diventarte di un bel colore dorato, leggermente marroncino. Attenzione a non farli tostare troppo.
Aggiungere olio per cuocere velocemente i gamberi e i calamari fatti a pezzetti.A parte ho fatto aprire le vongole e i fasolari, oltre ai cannolicchi, poi privati del iquido in eccesso che si può usare anche per insaporire. Tenere il tutto in caldo in un contenitore con coperchio. Il pesce cuoce in pochi minuti, salatelo alla fine, prima di toglierlo. Aggiungete olio tra una cottura e l'altra.
(dal blog di Mai)
Dopo la cottura di gamberi e calamari, aggiungete il brodo, il sufficiente a coprire appena ap pena la pasta quando la andremo a buttare.Sciogliere il nero di seppia per 5 minuti prima di buttare la pasta. Dovrete regolarvi a secondo la pentola o padella che avete a disposizione, ma meglio se questa è bassa e larga. Quando il brodo comincia a sobbollire buttare la pasta, disporla omogeneamente su tutta la padella. Qui vanno controllati i tempi di cottura della pasta, la mia era 10 minuti, dopo i primi 4 minuti che cuoceva la pasta ci ho aggiunto i calamari e i gamberi, amalgamato e cotto fino ai 6 minuti restanti. Assaggiare se è giusto di sale e adagiare sopra i cannolicchi, le vongole e i fasolari in maniera armoniosa.Per la salsa alioli
Si comincia con il mortaio appoggiato sul tavolo, pestando l'aglio 1o 3 spicchi, privi dell'anima e un pizzico di sale. Deve diventare una purea finissima, senza grumi. Dopodichè fate sedere il marito con il mortaio tra le gambe, in una mano il pestello e nell'altro l'oliera. Il preparato si deve girare e girare versando l'olio a filo, o meglio a goccia, sul mortaio ma non direttamente sull'impasto. Vedrete che dopo 15/20 minuti la salsa comincia a legare e a crescere (Io ho preparato la versione col rosso dell'uovo ed ho usato due spicchi d'aglio privati dell'anima).
Per la presentazione singola ho messo la pasta mescolata con i gamberi sgusciati, i calamari, i cannolicchi, i fasolari dentro un coppa pasta per dargli la forma, quindi ho decorato con i tentacoli di un calamaretto, un fasolaro, un gambero rosso poggiato di lato, due cannolicchi sopra e una pennellata nel piatto col dorso di un cucchiaino di salsa alioli.
Anche questa versione mi ha pienamente soddisfatto. Mi sembra di aver festeggiato Mai nel migliore dei modi.
Fabio