giovedì 22 dicembre 2011

Grazie per gli auguri e buon Natale a tutti!



Ieri è sato il mio compleanno. Mi rendo conto che per la stragrande maggioranza delle persone non è un giorno lieto, tanto da diventare auspicabile la sua cancellazione dal calendario in alcuni casi "gravi". Per me non è così. Ho sempre vissuto il mio compleanno come un giorno di festa, forse perché per carattere sono una di quelle persone che amano la vita, o forse semplicemente perché amo ricevere i regali, ma soprattutto gli auguri. E già bello in questi giorni sentire per strada le persone che si salutano augurandosi a vicenda un buon Natale ed un felice anno nuovo, a tutto ciò nel mio caso si aggiungono gli auguri di buon compleanno. Vi domanderete perché io ami tanto gli auguri. Sono semplicemente un dono, un augurio appunto, di felicità, che non costa nulla a chi lo dona, ma arricchisce enormemente chi lo riceve. Quest'anno ho ricevuto veramente tanti auguri carichi di affetto da tante, tantissime persone e sono grata a ciascuna di loro perchè in quelle brevi frasi su facebook, o nelle telefonate sempre di corsa in questa vita esageratamente fenetica, ho recepito il loro affetto per me, il loro desiderio di volermi augurare tanta felicità, quindi ringrazio tutti di cuore.Sicuramente in questi giorni saremo presissimi dalle preparazioni per il Natale. Approfitto quindi di questo post per fare a tutti i nostri più cari auguri di Buon Natale.



Tronchetto della felicità

Ingredienti
Per la pasta biscotto al cioccolato
70 g di cacao
80 g di farina
80 g di zucchero
4 uova

Per la ganache al cioccolato bianco e chiodi di garofano
200 g di panna
50 g di burro
250 g di cioccolato bianco
5 chiodi di garofano

Per la ganache al cioccolato al latte e cannella
200 g di panna
50 g di burro
250 g di cioccolato al latte
1 cucchiaino di cannella in polvere



Riscaldare la panna in cui avremo messo i chiodi di garofano e lasciarla raffreddare.
Preparare la pasta biscotto. Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero, quando saranno spumosi aggiungere la farina ed il cacao setacciati insieme, quindi montare a neve gli albumi ed aggiungere anche questi ultimi poco alla volta mescolando dall'alto verso il basso. Stendere l'impasto in una teglia foderata di carta da forno, cercando di dargli una forma rettangolare. Cuocere a 175°C per circa 20 minuti (dovrà risultare asciutto al tatto). Sfornare il rettangolo di pasta biscotto, pareggiarne i lati se necessario e capovolgerlo su un panno umido. Eliminare la carta da forno ed arrotolarlo insieme al panno, il più stretto possibile. Lasciarlo raffreddare arrotolato.
Preparare la ganache ai chiodi di garofano. Riscaldare nuovamente la panna con i chiodi di garofano, portandola quasi ad ebollizione. Aggiungere il burro a pezzi e versare il tutto sul cioccolato sminuzzato. Lasciare riposare 2 minuti, quindi mescolare. Fare raffreddare completamente la crema fino a che sia abbastanza densa da essere spalmata senza colare (se necessario lasciarla rapprendere un po' in frigo). Eliminare i chiodi di garofano.
Preparare la ganache al cioccolato al latte. Scaldare la panna con la cannella, aggiungere il burro a pezzi e versare il tutto sul cioccolato sminuzzato. Lasciare riposare due minuti, quiandi mescolare, fino ad ottenere una crema densa. Lasciare raffreddare anche questa ganache.
Pendere il nostro rotolo e srotolarlo. Eliminare il panno e spalmare il rettangolo di pasta biscotto con la ganache al cioccolato bianco e chiodi di garofano, lasciando un centimetro libero dai bordi. Riarrotolare il tronchetto, tagliarne una fetta spessa 4-5 dita e posizionarla sul lato. Mettere la ganache al cioccolato al latte e cannella in una sac à poche con beccuccio a stella e ricopire interamente il nostro tronchetto.



Vorrei mandare una fetta virtuale di questa torta a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri e mi vogliono bene. Grazie ancora

Anna Luisa

Con questa ricetta tipicamente natalizia partecipo al contest "E tu che dolce fai?"



Al contest "A cena con Babbo Natale"


al contest "Cucinando per Natale"



al nuovissimo contest "Buon Natale di tutto cuore"





martedì 13 dicembre 2011

Ed ancora i sapori del Natale: le mince pies



Amo il Natale, amo le luci per strada, l'euforia delle persone che, tra acquisti dei regali e preparativi del pranzo di Natale, passeggiano ammirando le vetrine addobbate a festa, amo gli alberi di Natale che si vedono attraverso i vetri delle finestre, quasi a raccontarci scorci di vita di ogni singola famiglia, amo i sentimenti che accompagnano questa festa, perché, diciamocelo, che a Natale si è tutti più buoni è vero, amo sentire le persone che si scambiano gli auguri con grandi sorrisi, insomma, amo tutto, ma proprio tutto ciò che rappresenta il Natale. Sono anche particolarmente fortunata, perché, essendo nata quattro giorni prima di Natale, questo periodo per me è veramente il più bello dell'anno. Non sono una di quelle persone che non vogliono invecchiare e cercano di dimenticare il giorno del proprio compleanno, mi piace festeggiarlo, almeno preparando un dolce da portare a lavoro o andando a cena fuori con Fabio, ma in questi giorni la mia attenzione è rivolta tutta al vero, grande giorno di festa, quando le persone che amo di più verranno da me ed io preparerò per loro tante ghiottonerie, cercando di inventarmi ogni anno qualcosa di nuovo per stupirli. Quest'anno ho deciso che ai tanti dolci che ci saranno a tavola si uniranno delle tortine, crostatine per la precisione, che racchiudono al loro interno tutti i sapori ed i profumi del Natale: le mince pies. Così ho deciso di fare un primo esperimento cercando di riprodurre quelle che ho mangiato l'anno scorso in Irlanda.



Mince pies

Ingredienti per 12 pies

350 g di farina
2 cucchiai di zucchero
180 g di burro+ un po' per imburrare gli stampini
1 pizzico di sale
1 uovo
1 cucchiaio di acqua fredda se necessario

per la farcitura:
1 mela
la buccia grattugiata ed il succo di 1 arancia
la buccia grattugiata ed il succo di 1 limone
25 ml di brandy
50 g di burro
100 g di uvetta
50 g di uvetta di Corinto
50 g di uvetta bianca
50 g di canditi
1/2 cucchiaino di cannella
1/2 cucchiaino di noce moscata
1/2 cucchiaino di all spices
1/2 cucchiaino di zenzero
90 g di zucchero di canna muscovado
1 cucchiaio di granella di nocciole

1 uovo per pennellare le pies



Mettere sul ripiano la farina, il sale e lo zucchero, mescolarli e formare una fontana. Rompere l'uovo all'interno di quest'ultima ed impastare, aggiungendo, se necessario, un cucchiaio di acqua fredda. Quando l'impasto sarà compatto ed omogeneo, avvolgerlo nella pellicola per alimenti e lasciarlo riposare in frigo.
Nel frattempo preparare il ripieno. Mettere in un tegame la mela sbucciata e tagliata a cubetti, le bucce ed il succo del limone e dell'arancia, il burro e di seguito tutti gli ingredienti, tranne lo zucchero e le nocciole. Mettere su fuoco basso e lasciare cuocere per 30-40 minuti, finché il composto risulterà asciutto. Farlo raffreddare ed unire lo zucchero e la granella di nocciole.
Imburrare la teglia da muffins e riscaldare il forno a 175°C.
Prendere la pasta dal frigo, stenderla e con un coppapasta della misura degli stampini che useremo, formare dei dischi. Foderare gli stampini da muffins con ciascun disco di pasta, bucherellarli con una forchetta e riempirli con la nostra farcitura. Con uno stampino per biscotti ricavare 12 stelle e riporle sulle nostre pies, pennellarle con un uovo sbattuto con un cucchiaio di acqua, cospargerle di zucchero ed infornarle per 25-30 minuti. Farle raffreddare prima di sformarle.


Credo che l'esperimento sia riuscito bene, dato che Fabio ha esclamato:"sanno di Natale!"...e voi cosa ne pensate?



Con questa ricetta partecipo nella categoria pies&tarts al giveaway di Araba Felice



al contest di nonna papera "Canella, arancio e..."




ed al contest "Il dolce di Natale" 





Anna Luisa

venerdì 9 dicembre 2011

Polpette in tegame per le nipotine



Quanto io ami le mie nipotine è cosa nota a tutta la blogosfera. Quanto mi piaccia cucinare con loro non sto neanche a dirlo. Il dilemma nasce quando devo preparare qualcosa per loro. Mi risulta facile decidere se preparare qualche biscotto, oppure dei muffins o una bella torta, ma è difficile decidere quando devo preparare qualcosa di salato. Le signorine infatti hanno dei gusti precisi: guai a dire loro che per pranzo ci saranno le lenticchie, preferiscono non venire neanche a pranzo da noi. Il contrario succede quando c'è della pasta ripiena di cui sono ghiotte. Esiste però anche una via di mezzo: le polpette. Questo piatto che solitamente piace a tutti i bambini, nel caso delle mie nipoti segue questa regola solo se fatte, non si sa come, dalla loro maestra dell'asilo. Questo è accaduto per la più grande ed è lo stesso anche per la seconda...ci aspettiamo che la numero tre faccia altrettanto. Mia cognata ha provato a chiedere alla maestra come le facesse, ma lei non ha svelato nessun segreto, o per meglio dire, pare che nessun segreto ci sia. Tra gli innumerevoli tentativi fatti, per lo più conclusi con mio fratello che ormai non sopporta più le polpette per quante ne ha dovute mangiare dopo che erano state rifiutate dalle pargole, ho deciso di provarci anche io, con una ricetta di cui è goloso Fabio...



Polpette al vino in tegame

Ingredienti
500 g di codone di manzo tritato
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla
100 g di mortadella
50 g di grana grattugiato
1 dado vegetale
noce moscata
1 uovo
50 g di mollica di pane
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di vino bianco secco
50 g di farina
4 cucchiai di olio di oliva
sale e pepe



Tritare finemente la mortadella. Fate ammorbidire la mollica del pane nel latte appena intiepidito.
Versate la carne nella ciotola, aggiungete la mortadella, impastate.
Incorporatevi la mollica strizzata, il grana, il sale, il pepe e la noce moscata. Unite l'uovo e amalgamate prima con una forchetta, poi con le mani. Formate con le mani polpette rotonde. Portate a bollore 1/2 litro d'acqua, scioglietevi il dado. Tritate la cipolla, il sedano e la carota. Versate la farina in una fondina e passatevi le polpette. Versate l'olio nel tegame, aggiungete il trito di verdure preparato. Fate insaporire 2 minuti, mescolando con il cucchiaio di legno. Aggiungere le polpette, cuocere 5 minuti a fuoco dolce, scuotendo il tegame, per girarle e insaporirle uniformemente nel fondo di cottura. Versate il vino, alzate la fiamma e lasciate insaporire 5 minuti, sempre scuotendo il tegame. Aggiungete 1/2 bicchiere di brodo, coprite e cuocete le polpette a fuoco dolce per 20 minuti, unendo altro brodo man mano che il precedente è consumato; salate.
Togliete dal fuoco e servite.



Volete sapere come si è conclusa la storia? Le polpette sono finite...ma a quanto pare quelle della maestra sono sempre un'altra cosa ;-)

Anna Luisa

martedì 6 dicembre 2011

Una incontro tra amiche ed il castagnaccio lievitato



Sapete cosa significa sedersi davanti al computer e non sapere cosa scrivere? Non è che no ho nulla da dirvi, non sono certo una persona taciturna, un po' timida, ma taciturna proprio no. Il problema è che vorrei raccontarvi di questa buonissima torta che ho preparato, magari parlandovi dell'autunno, o della farina di castagne, ma sul mio volto è stampato un  sorriso da ebete da qualche giorno, che fatico a togliermi dal volto...anzi, non ci provo nemmeno.
Il motivo del mio sorriso è un incontro che si sarebbe dovuto fare da un anno, ma che per mille motivi veniva sempre rinviato, finché, calendario alla mano, è stato scelto lo scorso week-end e così è stato. Il primo raduno delle (st)renne si è svolto a Palermo, organizzato dal duo Stefania&Stefania in un modo impeccabile. Si è mangiato, tanto e benissimo in una sorta di mangialonga in cui hanno fatto la loro bella comparsa tutti i piatti della tradizione sicula (...giusto una comparsa però data la velocità con cui venivano finiti), dalle arancine alla cassata, dalla caponata in doppia versione, con melanzane e con mele, dal macco alle ossa dei morti, dagli anelletti alla parmigiana, dagli involtini di carne alle sarde a beccafico, senza dimenticare un intruso decisamente gradito, un panettone fatto da Stefania P&S, che non aveva nulla da invidiare a quelli della migliore pasticceria milanese. Insomma, ci sarebbe da aspettarsi un congruo aumento di peso, ma così non è stato, in quanto vige la regola che mangiando bene, non si ingrassa..
A parte il cibo non sono mancate le risate, le battute, le barzellette anche senza senso a cui qualcuno è riuscito a dare un senso, agli scherzi organizzati prima di partire, insomma abbiamo riso tanto da avere male ai muscoli della mascella e da qui il mio sorriso da ebete tuttora persistente.
Non sono mancati neanche gli scambi di regali, di ogni genere, come quelli culinari ad esempio e vogliamo parlare della pasta di mandorla a forma di renna oppure dei cioccolatini racchiusi in scatole da gioielli, in quanto doni decisamente preziosi...peccato che se un diamante è per sempre, i cioccolatini sono ormai già un ricordo :-P
Oppure vogliamo parlare della caccavelline, dei libri e degli addobbi che ci siamo scambiate? Insomma, posso dire che ho trascorso uno dei più bei week-end della mia vita e come è stato giustamente suggerito, andrebbe ripetuto più spesso [e al più p(r)esto ;-)]



Castagnaccio lievitato (da "Sale&Pepe" Novembre 2011)

Ingredienti:
250 g di farina di castagne
120 g di zucchero
2 uova
4 dl di latte
2 cucchiai di cacao amaro
5 cl di olio di girasole spremuto a freddo
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaio di mandorle a filetti
1 vasetto di crema di marroni



Setacciate la farina di castagne con il cacao e il lievito. Mescolate il latte a temperatura ambiente e l'olio. Montate le uova con lo zucchero fino a renderle spumose e incorporate, alternandoli, il mix di farina e la miscela di latte e olio. Rivestite uno stampo rotondo di 22-24 cm con la carta da forno bagnata e strizzata, versatevi l'impasto e cospargete di filetti di mandorle. Cuocete il castagnaccio a 180°C per 45 minuti.
Controllate la cottura con uno stecchino di legno inserendolo al centro del dolce: se ne esce asciutto e caldo, sfornate il castagnaccio, altrimenti prolungate la cottura di qualche minuto. Lasciatelo raffreddare, sformatelo,  servitelo farcito o accompagnato con  la crema di marroni.

Note mie: non avendo abbastanza latte ne ho sostituito 100 ml con altrettanti di panna.
Al posto dell'olio di semi di girasole ho utilizzato l'olio di riso che ormai uso regolarmente nei dolci dove è richiesto olio, per la sua assenza di sapore e perché l'impasto non risulta troppo pesante alla fine.
Abbiamo utilizzato la farina di castagne della Garfagnana che ha sicuramente contribuito a rendere così buono questo dolce.



Ci piace il castagnaccio, ma questa versione va oltre, soprattutto accompagnata con la crema di marroni, così come ci piace rivedere le nostre amiche...a quando il prossimo raduno? :-)


Con questa ricetta partecipo al contest "La Toscana nel piatto"



Anna Luisa

giovedì 1 dicembre 2011

Vi serve un'idea per la cena della Vigilia?



Certo che dopo avervi fatto tutto quel preambolo nel post del baccalà alla livornese, in cui dicevo che non amo il pesce e tanto meno amo cucinarlo, sono certa che vi stupirà la ricetta di oggi, a base di salmone.
Ricevo tanti complimenti, più o meno meritati, ma non sono una che si crede una chef, né credo di saper cucinare al pari dei cuochi che hanno studiato ed hanno fatto della cucina il loro mestiere. Sono cosciente di avere tante lacune ed in particolare i piatti di pesce sono il mio punto debole. Non per questo sono una che demorde, anzi, voglio imparare e per farlo devo provare, sperimentare, giocare in cucina almeno fino a raggiungere un livello accettabile. Proprio per questa ragione ho pensato di preparare un altro piatto di pesce, non difficile né complesso, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.
Se a questo si aggiunge che tra poco è Natale, ma prima c'è la Viglia a cui pensare, con una cena rigorosamente di magro, dove i piatti di pesce primeggiano e le idee su cosa preparare servono un po' a tutti, viene naturale pensare che questo piatto si presta benissimo ai nostri festeggiamenti e vi assicuro che anche gli ospiti più intransigenti, che non amano particolarmente il pesce, apprezzeranno questa terrina.




Terrina di Salmone e gamberi su misticanza e uva (da "La tavola delle feste" di S. Barzetti)

Ingredienti per 8 persone
600 g di polpa di salmone
16 code di gambero di qualità Black Tiger
4 albumi
1 rametto di aneto
2 carote
misticanza di insalate autunnali
300 g di uva nera
1 arancia
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Mondate e lavate le carote e le foglie di sedano. Mettete nel vaso del frullatore con la polpa di salmone, l'aneto, gli albumi, sale e pepe e frullate per ottenere un composto omogeneo.
Versatelo in una bastardella e amalgamatelo con i gamberi, precedentemente sgusciati e sminuzzati.
Sistemate il preparato su un foglio rettangolare di carta da forno, arrotolatelo dandogli la forma di un salame, avvolgetelo ulteriormente con un foglio di carta alluminio, serrate le estremità e lessate per 25 minuti, raffreddate per almeno 3 ore.
Lavate gli acini d'uva, tagliateli a metà ed eliminate i semini. Mondate e lavate le insalate e sgocciolatele bene.
In una ciotola emulsionate il succo d'arancia con olio, sale e pepe.
Togliete la preparazione dall'involucro, tagliatela a fette dello spessore di circa 1 cm, sistematele su letti di insalatine, guarnite con l'uva e condite con il dressing all'arancia.

Note mie: da non sottovalutare il dressing all'arancia, non perché copre il sapore del salmone (:-D), ma lega particolarmente con questa terrina.



Ormai ho intrapreso una strada senza ritorno: voglia imparare a cucinare il pesce!...se poi qualcuno vuole darmi una mano facendomi un corso di cucina a tema, lo apprezzerei molto ^_^


Con questa ricetta partecipo al contest "Dall'antipasto...al dolce"


Anna Luisa