venerdì 29 gennaio 2010

Crocché di patate...inquietanti!

Trovandomi ancora 1 kg d patate viola, mi sono chiesta cosa farne. Ho iniziato a pensare cosa farei con le patate. Ho già preparato un "inquietante" purè, ed allora cosa altro posso preparare? Pensa e ripensa, mumble, mumble, mi si è accesa una lampadina: i crocché di patate!
Li ho sempre amati all'inverosimile. Quando mia nonna li preparava ero veramente felice. Al contrario di una mia zia, la quale fa dei crocché buonissimi e piccolissimi, come un mignolino dice lei, mia nonna li faceva abbastanza grandini, anche perchè all'interno di queste delizie non poteva mancare il pezzetto di mozzarella che sciogliendosi in cottura, fila... e come se fila! Da parte mia ho apportato una modifica alla ricetta di mia nonna, sostituendo la mozzarella con la provola, per sentire anche quel buon sapore di affumicato (per la serie non facciamoci mancare nulla). Ma vi assicuro che mai e dico mai avrei pensato tra le possibili varianti di crocché che si possono realizzare, di preparare dei crocché viola!!!




Ingredienti
700 g di patate viola
3 uova
20 g di burro
30 g di parmigiano grattugiato
150 g di provola
pane grattugiato
sale
olio per friggere



Pulire bene con una spazzolina le patate e metterle in una pentola coperte di acqua fredda. Cuocerle per circa 30- 40 minuti, finché pungendole con una forchetta, non opporranno più resistenza.
Passarle sotto il getto di acqua fredda e pelarle. Data la difficoltà che ho riscontrato  a realizzare questa fase, ho scoperto che mettendo un paio di patate alla volta nello schiacciapatate e pressandole, la pelle si rompe e viene via più facilmente. Schiacciare le patate nello schiacciapatate ed aggiungerle al burro fuso.  Incorporare un uovo, il sale ed il parmigiano e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Tagliare la provola a cubetti. Sbattere in un piattino le restanti due uova e mettere il pane grattugiato in un altro piattino. Prelevare una quantità di impasto pari ad un mandarino, schiacciarlo un po' tra le mani, inserire al centro la provola e richiudere bene. Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti. Passare un crocché alla volta nelle uova sbattute e poi nel pangrattato, ricoprendoli bene. Lasciarli riposare almeno un paio d'ore in frigo. Riscaldare l'olio. Ripassare i crocchè nuovamente nelle uova e nel pangrattato e friggerli. Servire caldi.

Anna Luisa

mercoledì 27 gennaio 2010

Spezzatino di cinghiale ...in technicolor

Vi ricordate il raduno di Bordighera, quello che ho trasformato in una sorta di tormentone che cito quasi ogni post? Ebbene, in quella fantastica giornata ho avuto modo di conoscere una coppia senese che ricorda un po' un'associazione a delinquere...si, contro la nostra linea! Lei, Maria Toti, una cuoca bravissima, lui, Antonio Brandi, abilissimo cacciatore. Ora immaginate che lei decida di preparare uno spezzatino di cinghiale alla Guinness, e fin qui tutto a posto, ma ovviamente il cinghialotto deve essere abbastanza giovane e di una certa taglia, mica quello che si può comprare dal macellaio, e così, il giorno prima del raduno lui va a caccia e lei ci cucina questo fantastico piatto che rimarrà per sempre nei nostri ricordi! Non paga però del ricordo ed avendo a cena Giusy e Flavio, ai quali ho parlato di quel fantastico cinghiale fino ad esasperarli, ho deciso di prepararlo anche io. Non crediate però che ho mandato Fabio a caccia...l'ho mandato solo al supermercato, dove ha trovato una confezione di cinghiale a pezzi. L'ho così preparato seguendo la ricetta della Maria Toti.




Cinghialino alla birra
Ingredienti:
2,5 kg di cinghiale giovane
un po' di farina
una presa di zucchero di canna
1 cucchiaio di miele
6 cipolle
1/2 l di birra scura Guinness
150 g di pancetta preferibilmente tesa, in una sola fetta
burro
carote
sale e pepe
prezzemolo fresco sminuzzato




Tagliare la carne a pezzi non troppo piccoli, le cipolle a fettine, la pancetta e le carote a cubetti piccoli. Fare rosolare la pancetta, le cipolle, unitamente alle carote nel burro (all'occorrenza si aggiunge anche olio extra-vergine). Una volta dorate, mettere da parte.
In un'altra casseruola fare dorare i pezzi di cinghiale (ben lavati in acqua corrente per almeno una notte e ben puliti dal grasso e dalle pellicine) precedentemente infarinati e, una volta dorati, aggiungere il soffritto di cipolla, pancetta e carote.
Sfumare con la birra, aggiungere lo zucchero ed il miele, sale e pepe. Abbassare il fuoco al minimo e lasciare cuocere coperto per 2 ore e mezzo, aggiungendo ogni tanto dell'acqua o del brodo, se dovesse asciugare troppo. Concludere cospargendo abbondantemente con prezzemolo tritato.
L'aspetto finale dovrà essere bruno scuro, lucido, la salsa abbastanza densa!!!





Come si intuisce questo piatto è già bello e corposo da solo, ma dato che mi pareva giusto abbinargli un buon contorno, ho optato per un classico purè di patate. Unico particolare, quando sono andata a prendere le patate, l'occhio mi è cascato sulle patate viola che mi ha procurato Patrizia e così mi sono chiesta:" come sarà questo cinghialino in technicolor?"

Purè di patate con il Bimby

Ingredienti
1 kg di patate
200 ml di latte
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
sale

Introdurre nel boccale, in cui avremo posizionato la farfalla, le patate pelate e tagliate a cubetti, il sale ed il latte. Cuocere 30 minuti a 100°C vel.1. Introdurre il burro ed il parmigiano e frullare il tutto a vel.3 per 20 secondi.
Purtroppo, quando ho frullato le patate, il composto era ancora troppo liquido, per cui ho aggiunto un cucchiaio di amido di mais che mi ha subito risolto il problema, dando origine a questo bel contorno...inquietante, ma buonissimo!

Anna Luisa

martedì 26 gennaio 2010

Quattro semplici stuzzichini





Avendo a cena una coppia di carissimi amici, Giusy e Flavio, ho pensato di preparare degli aperitivi semplici, ma d'effetto e soprattutto buoni!
Volevo offrire degli stuzzichini da aperitivo, ma non le solite patatine, noccioline e via dicendo, che sono solo pieni di calorie (anche se ottimi, "purtroppo"). La scelta è ricaduta su due ricette trovate sul forum della Cucina Italiana: le "olive in crosta" di Nadia Ambrogio ed i" limoni ripieni" di Stefania Bruzzone.

Olive in crosta di Nadia Ambrogio
18/20 olive verdi snocciolate
50 gr farina
30 gr parmigiano
30 gr burro
Impastare la farina con il burro morbido ed il parmigiano grattugiato, fare riposare in frigorifero. Prendere dal composto una piccola quantità per volta, appiattirla con le dita e avvolgerla intorno ad una oliva, rotolando, poi, il tutto nel palmo della mano per rivestire bene l’oliva. Quando saranno tutte pronte disporle in una teglia coperta da carta forno e infornare a 170° per circa 10’, fino a doratura.

Ovviamente non potevo fermarmi qui ed ho preparato dei bastoncini di mortadella (una bella fettona che mi ha spedito mia zia da Bologna), passandoli semplicemente in padella, senza altri grassi, per qualche minuto, per fare la crosticina.





Ho servito questi stuzzichini sulle alzatine che mi ha regalato Fabio...mi piacciono tantissimo!!!




Limoni ripieni di Stefania Bruzzone
2 limoni biologici
150 g di tonno
50 g di burro (l'ho sostituio con il mascarpone)
1 acciuga salata

Togliere una calotta, conservarla, svuotarli con uno scavino e lasciarli capovolti.
Lavorare nel mixer il tonno, scolato benissimo dell'olio, con il burro e l'acciuga salata. Aggiungere un cucchiaio di pistacchi tritati a mano e qualche filo di erba cipollina tagliuzzato con le forbici. Riempire con tale impasto i limoni, rimettere la calotta, fasciarli nella pellicola e metterli in freezer, minimo sei ore.
Tirarli fuori un'ora prima di servirli, tagliati a fettine sottili, tre per ogni piattino, decorando con pomodori ciliegini e fili di erba cipollina.

Ho sostituito il burro con il mascarpone (che giaceva in frigo ed aveva necessità di essere consumato). Non avevo pistacchi e l'erba cipollina, ma sicuramente ci stanno bene anche per un effetto coreografico, oltre che per il gusto caratteristico che conferiscono alla preparazione.
Per svuotare i limoni ho trovato più comodo scalottarli da entrambe le parti, tagliate il limone all'interno con un coltello e sfilarlo dalla buccia semplicemente premendo ;-)


Ho preparato anche dei torciglioni di pasta sfoglia con patè di olive nere.




Torciglioni di pasta sfoglia con patè di olive nere

1 rotolo di pasta sfoglia
2-3 cucchiai di patè di olive nere

Stendere il patè sulla pasta sfoglia, ripiegarala a metà, tagliarla a striscioline ed attorcigliarli. Cuocere a 200°C per circa 15 minuti.
In mancanza del patè si possono frullare delle olive nere.

Lo stomaco è ora aperto. Pronto per il resto della cena.

Anna Luisa

lunedì 25 gennaio 2010

Gironzolando per l'Italia...seconda e terza tappa: Milano e Brescia

Approfittando del fatto che il sabato siamo stati a Perugia per il corso alla scuola del cioccolato della Perugina e che il martedì successivo a Castellammare si festeggiava il patrono locale, abbiamo deciso di allungarci "un momento" in Lombardia per incontrare alcuni amici conosciuti su internet sul forum di CiSonoStato, secondo noi il miglior sito/forum dove trovare informazioni utili circa i viaggi, vicini o lontani che siano. Domenica verso ora di pranzo siamo nel capoluogo meneghino e dopo una passeggiata in corso Buenos Aires per sgranchire un po' le gambe, trascorriamo il pomeriggio con i gentilissimi Nella e Roberto, sorseggiando un thé e guardando foto del loro recente viaggio di nozze prima di aggregarci al resto della compagnia per la cena da Grillo a Cassano Magnago, famoso soprattutto per i suoi primi. E' davvero emozionante incontrare di persona amici conosciuti via web, alcuni visti per la prima volta, altri incontrati di nuovo con tanto piacere. Ci sono Elisa Paola, Barbara e Alessio, Nella e Roberto, Ale e Paolo, Ramon e Monica. Tutti carinissimi e simpatici. La serata scorre allegra, piacevole e veloce (troppo!). Le chiacchiere si protraggono in strada fino a che l'ora, il freddo e la nebbia hanno la meglio. Avremmo volentieri voluto restare ancora assieme ai nostri amici. Speriamo di ripetere questa esperienza quanto prima.
 L'indomani ci siamo svegliati con relativa calma e poi ci siamo diretti a Brescia dove in serata incontreremo altri amici di CiSonoStato. Il programma di oggi è sostanzialmente legato alle previsioni del tempo. Le alternative sono Brescia e il lago di Garda, come dettagliatamente suggeritoci dal nostro amico bresciano, Ricky.Visto che la nebbia si è diradata, decidiamo di dirigerci verso il lago di Garda per visitare Sirmione e le altre località consigliateci.









 Ci godiamo questa cittadina affacciata sul lago "fuori stagione". E' tutto un po' chiuso, ci sono in corso lavori invernali, ma ci piace anche così.











 Ci perdiamo senza meta tra il lungolago, le rovine, i parchi, le terme e le stradine cittadine.











 





Decidiamo quindi di visitare una cantina, Ca' dei frati, la cui etichetta ci è stata consigliata da Ricky, per del Lugana (la zona è ricca di vigneti) e approfittando della presenza di un gruppo di persone arrivate con noi, dopo la degustazione dei vini (ottimi) visitiamo la barricaia, continuando anche le degustazioni.












 Mi perdo tra le botti, le vigne e le cisterne per delle foto.
















Si è fatto un po' tardi, sta facendo buio e comincia a scendere la nebbia. Decidiamo quindi di tornare a Brescia e dedicarci alla visita del suo centro. Seguendo l'itinerario che il nostro amico Ricky ha costruito per noi, ci muoviamo da Piazzale Arnaldo, attraverso piazza Tebaldo Brusato per giungere al complesso monastico di Santa Giulia. Putroppo l'ora che avremmo a disposizione è troppo poco per una visita soddisfacente e veniamo consigliati di rinviarla ad un'altra volta. Ci dispiace, ma sarà un motivo per tornare in questa città, assieme alla visita del bel castello.






 Camminando lungo via Musei arriviamo a piazza del Foro dove ci sono le rovine di un tempio romano.








Proseguiamo verso piazza Paolo VI che ospita il Duomo vecchio, purtroppo chiuso (l'interno è spettacolare), il Duomo nuovo, che visitiamo e la torre del Broletto. Tutta la piazza è molto suggestiva avvolta in un tenero e soffice abbraccio dalla nebbia.















 E' ancora presto e giriamo senza meta per piazza Loggia, piazza Vittoria e per i negozi di corso Zanardelli ("il corso" per i bresciani) e di via X giornate.









 Alle 20 siamo all'appuntamento con i nostri amici che ci invitano a prendere "il pirlone", tipico aperitivo bresciano a base di vino bianco frizzante (preferibilmente un Franciacorta brut spumante), Campari, nella versione originale, o Aperol nella versione rivisitata e seltz. E non chiamatelo spritz!










 Per cena i nostri amici (Ricky, Federico, Manuele e consorti) ci ospitano nella più antica osteria di Brescia, Al Bianchi. I sapori sono veri, pieni e genuini. Dai gustosi primi agli ottimi secondi, passando per una tavolozza di formaggi eccezionali, prima di alzare bandiera bianca. Davvero una bella serata in loro compagnia. Dopo una passeggiata per il centro veniamo riaccompagnati all'albergo concludendo un'altra bellissima giornata prima di far rientro a casa l'indomani, ahinoi. Ne approfittiamo per ringraziare ancora una volta tutti gli amici "ciessini" che abbiamo incontrato in questi giorni. Siete stati, come sempre, carinissimi con noi. Speriamo di ripetere presto quest'esperienza, di rivederci alla prima occasione buona, da voi o da noi. Siete speciali.
Fabio