lunedì 12 settembre 2011

Portogallo, sesto e settimo giorno: Monchique, Silves, Lagoa, Albufeira, Faro, Setubal

Siamo ancora in Algarve, la zona turistico-balneare del Portogallo, ma oggi ci dirigiamo un po' verso l'interno, precisamente a Monchique, verso la zona boscosa della Serra de Monchique. Gironzoliamo per il centro dove oggi è allestito un mercato dedicato al prosciutto (presunto) e ci sono diverse bancarelle che vendono i più svariati prodotti, soprattutto dolci. Inerpicandosi per il paesino scorgiamo una bella chiesetta ed arriviamo fin su al castello per poi scoprire che è completamente abbandonato e all'interno si è stabilita una famiglia...







Proseguiamo per la graziosa città di Silves che in epoca araba era la capitale dell'Algarve. Come spesso capita nel corso dei nostri viaggi, ci imbattiamo in un matrimonio che si tiene nella bella Cattedrale. Tanti turisti attendono l'arrivo della sposa. A pochi passi c'è il castello.









Torniamo verso il mare ed arriviamo a Lagoa. E' la tipica località di mare con tanti bei ristorantini sulla spiaggia.
Ancora una volta l'Algarve ci dona un esempio della bellezza delle sue spiagge.









La prossima tappa sarà Albufeira. All'inizio la città piena di bancarelle, di negozi e di turisti ci lascia molto perplessi. Una vacanza in questo posto non sarebbe il nostro sogno e ci chiediamo come mai ci sia lo stesso tanta gente. Ci basta poco per capirlo, attraversiamo una galleria dove c'è un bel via vai di gente e ci troviamo di fronte una bellissima spiaggia modello Copacabana.




Torniamo ad Estoi a visitare la Vila romana de Milreu. Si tratta dei resti molto ben conservati di una villa romana con peristilio. Sono ancora ben visibili e notevolmente belli alcuni mosaici con raffigurazioni ittiche.






Per la cena andiamo a Faro. Si tratta della principale città dell'Algarve, ha un bel centro storico. Ceniamo in uno dei tanti ristorantini senza pretese all'interno della zona pedonale.











Il giorno seguente lasciamo l'Algarve e ci dirigiamo subito a nord, direzione Lisbona.
Ma prima decidiamo di fermarci a Setubal per visitare la città e la penisola omonima.
Parcheggiamo la macchina nei pressi del lungomare. Qui c'è una bella installazione di delfini.
Ma subito la nostra attenzione, o meglio il nostro naso, viene attirato da qualcos'altro. Notiamo che c'è un numero rilevante di ristoranti con delle grosse braci all'esterno che cucinano pesce, in particolare le sardine. Si sceglie il pesce dal banco frigo e lo cucinano davanti a te. Anche il paese con uno stile un po' decadente è meritevole di una passeggiata.












Cerchiamo di arrivare a Sesimbra e a Cabo Espichel, ma il traffico è totalmente bloccato e facciamo un giro largo per arrivare a Costa da Caparica. Qui è pieno di lisboeti che fanno il bagno, la città è vicinissima. Facciamo una passeggiata sul lungomare e prendiamo qualcosa da bere ad uno dei bar. Ma siamo preoccupati per il gran traffico che abbiamo visto verso Lisbona e ci rimettiamo in macchina. Per fortuna è meno peggio di quanto sembrava e tra un rallentamento e l'altro raggiungiamo in serata Lisbona passando per il bellisimo ponte rosso del 25 Aprile. Il gemello piccolo del Golden Gate di San Francisco.





Fabio

Parole dei giorni
Sardinhas: sono le buonissime sarine che vengono arrostite sui carboni
Rodizio de peixe: l'arrosto di pesce

5 commenti:

  1. Ragazzi nell'Algarve non ci sono stata, ma le Sardinhas sono buone in tutto il Portogallo e poi sono belle, saporite, argentate e cicciotte...che buone ! :-)
    Saluti alla prossima Maria

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  2. Io, ad Albufeira avrei una residenza... ;)

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  3. @Maria: le sardimhas hanno un gusto eccezionale, non capisco perchè da noi non si trovano. In effetti anche in altri posti poi le abbiamo trovate e prese.
    @Stefania:allora invitaci e verremo a trovarti ;-)
    Fabio

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  4. ma quanto somiglia al genovese, il portoghese? Le sardin-ne, u pesciu- e l'accento l'è u meximu (è lo stesso)
    Domandone: ma quanto gli offri, ai passanti, per sgombrare il campo dall'obiettivo? Confessa che partite carichi come muli di sfogliatelle e babà e poi convincete gli indigeni a farsi da parte a botte di dolci nappoletani....
    Foto incantevoli, come sempre.
    ps
    Io, ad Albufeira ho un'amica che ha una residenza :-)

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  5. Ale, il genovese non lo conosco bene,ma un po' l'orecchio al portoghese l'ho fatto, quando capiterà, testerò sul campo. Un cameriere una sera però ci ha illustrato qualche somiglianza (oltre a tutti gli altri 7 mesi vissuti in Italia...) "Forse" si è capito che io non gradisco passanti nelle foto? :-D In effetti Annalù parte con una valigia solo per questo scopo...Però ultimamente ci sto provando, ogni tanto qualcuno lo inserisco pure (ma solo perché la richiesta era troppo alta...o perchè non potevo dirgli di andarsene dalla spiaggia o dal matrimonio :-))))
    p.s. dai, non ci crederai, anche io ce l'ho. Ci toccherà andare a trovarla! :-)))
    Fabio

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