Stamattina, visto che il tempo è decisamente migliorato, abbiamo intenzione di tornare indietro per visitare le isole Vestmannaeyjar. Pensiamo che l'unico modo sia quello di andare con un piccolo aereo da Reykjavik, invece all'ufficio informazioni scopriamo che da Luglio è stato aperto il nuovo porto a Landeyjahöfn, proprio di fronte alle isole. Da qui partono diverse corse giornaliere con lo stesso comodo traghetto che prima partiva da Þorlákshöfn e che ci impiegava ben 4 ore e mezzo. In poco più di mezz'ora siamo sull'isola pubblicizzata come la Capri del nord. In realtà, a causa di una recente eruzione sull'isola stessa, si è creata anche una Pompei del nord, con parte della cittadina principale, Heimaey, sepolta dalla lava.



L'isola è famosa soprattutto per la grande presenza dei pulcinella di mare, ma purtroppo siamo a fine Agosto ed oramai sono già andate via. A sottolineare questa presenza, che richiama tanti turisti, anche le indicazioni dei luoghi di magiore interesse, sono riportate su segnali che terminano con la faccia dei simpatici uccelli.
Dopo avere prenotato un giro in barca intorno all'isola per le 15:30, spendiamo un po' di tempo passeggiando per il sentiero della Pompei del nord, fin verso la cima di quello che sembra il cono del Vesuvio. L'altra cima è più lontana e torniamo al porticciolo per l'imbarco.
Durante la navigazione avvistiamo due piccole balene, vediamo qualche pulcinella che ancora deve andare via, le belle scogliere e le grotte dell'isola.
Al termine del giro, il nostro capitano, impugna il sax, regalandoci una canzone all'interno dell'ultima grotta colorata.
Ci fermiamo per pranzo al café Maria prima di terminare il giro a piedi della cittadina in attesa dell'imbarco sul traghetto che ci porterà indietro. Ancora si possono vedere gli effetti devastanti della lava.
Il diciottesimo ed ultimo giorno pieno di viaggio in Islanda lo spendiamo tra Reykjavik e la circostante penisola lavica di Reykjanes, dove è situato anche l'aeroporto internazionale di Keflavik da dove domani prenderemo il volo di ritorno per Londra.
Reykjavik è una città giovane, vivace, allegra e colorata. Forse l'unica vera città d'Islanda. Dopo essere saliti in cima alla caratteristica Cattedrale per ammirare il paesaggio, giriamo a piedi ad esplorare la città con le sue casette colorate, i negozi, il laghetto, i bar. Ci fermiamo a fare colazione da
Prikid, il bar/ristorante più antico d'Islanda.
Dopo una mezza giornata spesa nella capitale, andiamo all'esplorazione dell'interessante penisola di Reykjanes che, a pochi chilometri da Reykjavik, ci da un bell'assaggio finale dell'attività geotermica dell'isola.
Per finire, andiamo sul ponte sospeso che è sulla faglia che separa la placca nordamericana da quella euroasiatica che qui affiora in superficie (che sia un ponte virtuale verso il prossimo viaggio?). Niente di eccezionale, ma divertente.
Affrontati gli ultimi sterrati e sistematici presso la nostra guesthouse
Alex (i nostri cottages sono a soli 5 minuti d'auto dal terminal), siamo pronti per l'evento che aspettiamo di più in questa giornata, ovvero recarci presso la favolosa
Bláa lónið (sulla strada per Grindavik troverete solo l'indicazione in islandese), la Blue lagoon di acqua calda celestina dove è possibile fare il bagno, cospargersi della pasta al silicio che è sul fondo per avere effetti benefici per la pelle, bere un drink al bar immersi nell'acqua e fare trattamenti specifici presso la SPA. Inoltre al fornitissimo shop è possibile acquistare i loro prodotti. Assolutamente da non perdere!
(foto di Barbara)
Restiamo fino a che non si fa ora di cena che consumeremo in un locale stile americano anni '50 a Keflavik, prima di andare a dormire. Dobbiamo infatti svegliarci alle 4 perché il volo per Londra parte alle 7. Col Sole che si è appena levato in cielo, ci rechiamo in aeroporto per imbarcarci sul nostro aereo ed iniziare il fine settimana londinese che ci siamo concessi al termine di questo stupendo viaggio prima di tornare alla nostra routine.
Dell'Islanda ricorderemo le giornate lunghissime, i silenzi assoluti, gli spazi sconfinati, il contatto ravvicinato con gli animali, i colori, il fatto che qui è la Natura con la N maiuscola a farla ancora da padrona, le cascate impetuose, i ghiacciai, le fumarole e i geysir, i vulcani, le alte parete scoscesi dei fiordi, i laghi, i porticcioli colorati, la cordialità della gente, l'ottimo cibo, lo Skyr, i cani bianchi e neri, le strade sterrate e tante altre cose bellissime.
Un'ultima nota la dedicherei a Barbara ed Alessio con cui abbiamo condiviso i tantissimi chilometri in auto (quasi 6000!) accompagnati da (soprattutto) uno dei tre cd che avevo portato, che abbiamo ascoltato fino alla nausea in assenza di segnale radio in tante zone, spesso abbiamo condiviso anche la casa, a volte la camera, ma soprattuto le bellissime emozioni che ci hanno regalato tutti i luoghi spettacolari che questo viaggio ci ha permesso di visitare e tanti tanti bei momenti piacevoli e divertenti. E' stato bello condividere questo viaggio con voi!
Fabio