mercoledì 29 settembre 2010

Islanda, il video.

Al termine del racconto del viaggio islandese, vi propongo questo video realizzato con gli scatti più belli. La musica di sottofondo è un brano dei Sigur Ros, gruppo che ha molto successo in Islanda. Buona visione.    




Fabio

martedì 28 settembre 2010

Islanda, diciassettesimo e diciottesimo giorno: Vestmannaeyjar, Reykjavik, Reykjanes e Blue Lagoon



Stamattina, visto che il tempo è decisamente migliorato, abbiamo intenzione di tornare indietro per visitare le isole Vestmannaeyjar. Pensiamo che l'unico modo sia quello di andare con un piccolo aereo da Reykjavik, invece all'ufficio informazioni scopriamo che da Luglio è stato aperto il nuovo porto a Landeyjahöfn, proprio di fronte alle isole. Da qui partono diverse corse giornaliere con lo stesso comodo traghetto che prima partiva da Þorlákshöfn e che ci impiegava ben 4 ore e mezzo. In poco più di mezz'ora siamo sull'isola pubblicizzata come la Capri del nord. In realtà, a causa di una recente eruzione sull'isola stessa, si è creata anche una Pompei del nord, con parte della cittadina principale, Heimaey, sepolta dalla lava.







L'isola è famosa soprattutto per la grande presenza dei pulcinella di mare, ma purtroppo siamo a fine Agosto ed oramai sono già andate via. A sottolineare questa presenza, che richiama tanti turisti, anche le indicazioni dei luoghi di magiore interesse, sono riportate su segnali che terminano con la faccia dei simpatici uccelli.



Dopo avere prenotato un giro in barca intorno all'isola per le 15:30, spendiamo un po' di tempo passeggiando per il sentiero della Pompei del nord, fin verso la cima di quello che sembra il cono del Vesuvio. L'altra cima è più lontana e torniamo al porticciolo per l'imbarco.
Durante la navigazione avvistiamo due piccole balene, vediamo qualche pulcinella che ancora deve andare via, le belle scogliere e le grotte dell'isola.







Al termine del giro, il nostro capitano, impugna il sax, regalandoci una canzone all'interno dell'ultima grotta colorata.



Ci fermiamo per pranzo al café Maria prima di terminare il giro a piedi della cittadina in attesa dell'imbarco sul traghetto che ci porterà indietro. Ancora si possono vedere gli effetti devastanti della lava.







Il diciottesimo ed ultimo giorno pieno di viaggio in Islanda lo spendiamo tra Reykjavik e la circostante penisola lavica di Reykjanes, dove è situato anche l'aeroporto internazionale di Keflavik da dove domani prenderemo il volo di ritorno per Londra.
Reykjavik è una città giovane, vivace, allegra e colorata. Forse l'unica vera città d'Islanda. Dopo essere saliti in cima alla caratteristica Cattedrale per ammirare il paesaggio, giriamo a piedi ad esplorare la città con le sue casette colorate, i negozi, il laghetto, i bar. Ci fermiamo a fare colazione da Prikid, il bar/ristorante più antico d'Islanda.








Dopo una mezza giornata spesa nella capitale, andiamo all'esplorazione dell'interessante penisola di Reykjanes che, a pochi chilometri da Reykjavik, ci da un bell'assaggio finale dell'attività geotermica dell'isola.












Per finire, andiamo sul ponte sospeso che è sulla faglia che separa la placca nordamericana da quella euroasiatica che qui affiora in superficie (che sia un ponte virtuale verso il prossimo viaggio?). Niente di eccezionale, ma divertente.



 Affrontati gli ultimi sterrati e sistematici presso la nostra guesthouse Alex (i nostri cottages sono a soli 5 minuti d'auto dal terminal), siamo pronti per l'evento che aspettiamo di più in questa giornata, ovvero recarci presso la favolosa Bláa lónið (sulla strada per Grindavik troverete solo l'indicazione in islandese), la Blue lagoon di acqua calda celestina dove è possibile fare il bagno, cospargersi della pasta al silicio che è sul fondo per avere effetti benefici per la pelle, bere un drink al bar immersi nell'acqua e fare trattamenti specifici presso la SPA. Inoltre al fornitissimo shop è possibile acquistare i loro prodotti. Assolutamente da non perdere!



(foto di Barbara)

 Restiamo fino a che non si fa ora di cena che consumeremo in un locale stile americano anni '50 a Keflavik, prima di andare a dormire. Dobbiamo infatti svegliarci alle 4 perché il volo per Londra parte alle 7. Col Sole che si è appena levato in cielo, ci rechiamo in aeroporto per imbarcarci sul nostro aereo ed iniziare il fine settimana londinese che ci siamo concessi al termine di questo stupendo viaggio prima di tornare alla nostra routine.
Dell'Islanda ricorderemo le giornate lunghissime, i silenzi assoluti, gli spazi sconfinati, il contatto ravvicinato con gli animali, i colori, il fatto che qui è la Natura con la N maiuscola a farla ancora da padrona, le cascate impetuose, i ghiacciai, le fumarole e i geysir, i vulcani, le alte parete scoscesi dei fiordi, i laghi, i porticcioli colorati, la cordialità della gente, l'ottimo cibo, lo Skyr, i cani bianchi e neri, le strade sterrate e tante altre cose bellissime.
Un'ultima nota la dedicherei a Barbara ed Alessio con cui abbiamo condiviso i tantissimi chilometri in auto (quasi 6000!) accompagnati da (soprattutto) uno dei tre cd che avevo portato, che abbiamo ascoltato fino alla nausea in assenza di segnale radio in tante zone, spesso abbiamo condiviso anche la casa, a volte la camera, ma soprattuto le bellissime emozioni che ci hanno regalato tutti i luoghi spettacolari che questo viaggio ci ha permesso di visitare e tanti tanti bei momenti piacevoli e divertenti. E' stato bello condividere questo viaggio con voi!
Fabio

lunedì 27 settembre 2010

Una giornata al pastificio Antonio Amato



L'inaugurazione di una nuova linea di produzione è stata l'occasione per la nostra visita allo stabilimento del pastificio Antonio Amato a Pontecagnano (Sa). Come tradizione della famiglia Amato, anche questa linea ha il nome di un Santo legato ai nomi di famiglia, San Giuseppe. Alla presenza dell'Amministratore delegato del gruppo, il Dott. Antonio e del Direttore Generale, il Dott. Giuseppe appunto, è avvenuta la cerimonia di benedizione della statua apposta sui macchinari seguita dal bagno simbolico con la bottiglia di spumante, mentre le macchine iniziavano la produzione.







Ad invitarci a questo evento ci ha pensato, facendoci cosa molto gradita, la redazione di Made in kitchen.








All'inaugurazione e alla interessante visita dello stabilimento è seguito un ricco buffet offerto dal pastificio che abbiamo consumato in compagnia di Patrizia de Il filo d'Arianna e di Anna di Profumo di vaniglia, oltre che di Francesca di Sentieri digitali e di Francesco di Made in kitchen con cui abbiamo trascorso delle piacevoli ore chiacchierando di cibo, cucina e di tanto altro.




Ringraziamo Made in kitchen per l'invito e la famiglia Amato per l'ospitalità offertaci.


Fabio ed Anna Luisa

venerdì 24 settembre 2010

Islanda, tredicesimo e quattordicesimo giorno: Laki e Landmannalaugar



Il programma di oggi prevede di visitare la zona del vulcano Laki. Le sue eruzioni sono ricordate come le peggiori catastrofi di origine vulcanica della storia dell'umanità. Per evitare che i fiumi troppo grossi ci impediscano di arrivare alla nostra meta, optiamo per un'escursione organizzata utilizzando gli appositi pullman della Reykjavik excursions. Visto che pernotteremo a Kirkjubaejarklaustur (non provate a pronunciare il nome di questo minuscolo villaggio che per noi è diventato da subito Kirk), ottima base per esplorare sia il Laki che il Landmannalaugar, anzichè prendere il pulmann da Skaftafell, ci rechiamo a Kirk, dove è prevista una fermata.
La prima sosta la faremo presso una zona dove si è creato un canyon scavato dal fiume, il Fjadràglijufur, fenomeno di questo tipo unico al mondo.



La seconda sosta è una piccola sorpresa, una "bella cascata". E' questo infatti il significato del nome di questo bel salto d'acqua, Fagrifoss.



Dopo un lungo cammino su una strada piuttosto dissestata, attraverso chilometri di paesaggio lavico e piccoli guadi (probabilmente non avremmo avuto difficoltà anche con la nostra auto) arriviamo all'area parcheggio.
Da qui abbiamo la possibilità di fare due itinerari nel giro di un paio d'ore: quello rosso, fin in in cima al Laki, il secondo, quello blu, attorno ad un piccolo cratere. La salita è a tratti molto ripida. Quando ci fermiamo per una sosta e per fare una foto (in realtà è solo una scusa per riprendere fiato) il paesaggio ci appare di volta in volta più increbile. Una distesa immensa di crateri e di lava. Il pulmann e le macchine al parcheggio sembrano piccoli puntini. In lontananza si vedeno anche due belle caldere dall'acqua azzurra.







Ripreso il pulmann, facciamo un altro itinerario di un'ora circa attraverso un'altra interessante area lavica. Sulla strada incontriamo un altro bel laghetto.





 Ripercorriamo i 50 chilometri e ci sistemiamo presso i nostri cottages, ceneremo al vicino ristorante della struttura.


Confortati dal basso livello dell'acqua dei fiumi, l'indomani partiamo presto per percorrere un'altra zona interna, quella del Landmannalaugar, seconda area geotermica d'Islanda. Imbocchiamo la F208, la famosa pista di Fjallabak. Subito incontriamo una bella chiesetta.



 Il paesaggio dorato solcato dalla striscia nera della strada è spettacolare.







Affrontiamo, divertendoci, dei piccoli guadi. Inevitabile la foto ricordo.






(foto di Barbara)

 La temperatura esterna è piuttosto bassa. Quando la macchina segnala il pericolo di ghiaccio sulla strada, ci rendiamo conto che siamo a 3 gradi, e la pioggerella che ci accompagna è un leggero nevischio. Arriviamo così al campo dove chiediamo informazione sui diversi sentieri percorribili. Ce ne sono un'infinità. Bisognerebbe trascorre qui diversi giorni. Optiamo per un percorso circolare che parte da quello rosso, prosegue lungo il verde, per passare dal bianco prima di finire sul rosso e di tornare al punto di partenza. Iniziato il cammino, la pioggerella ci lascia e spunta un raggio di Sole. Subito ci rendiamo conto di essere in un posto unico al mondo. A circondare un ampio altipiano una catena montuosa di riolite colorata che sembra disegnata per quanto bella.









 Salendo lungo il fianco della montagna, incontriamo fumarole attive e depositi di zolfo.



Da qui prendiamo la deviazione per il sentiero verde, verso la cima del monte Brennisteinsalda (cresta delle rocce ardenti).







Per me questa sarà l'eperienza forse più bella di tutto il viaggio, il paesaggio più spettacolare che abbia mai visto in vita mia. Ci giriamo a 360° circondati da questo incredibile paesaggio tra lava, montagne colorate, laghetti azzurri, fiumi. Il paesaggio è talmente bello da lasciare senza parole. In cima c'è molto freddo, un vento fortissimo, ma qui non sarei mai andato via. Un ricordo indelebile.







 Torniamo al campo. Qui c'è una sorgente naturale di acqua calda dove i più temerari fanno il bagno.





Percorriamo il resto della pista fino ad immetterci sulla 26 ed arrivare ad Hella dove ci sistemiamo ai cottages prenotati. Ceneremo all'annesso ristorante.



Fabio